Ordine del giorno importante e scottante quello di oggi alla Camera dei deputati: ratifica ed esecuzione dell’accordo recante modifica del trattato che istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità. In poche parole: oggi, in aula, si è parlato del Mes. Tre semplici parole che racchiudono un mondo fatto, a seconda di chi lo guarda, di opportunità irrinunciabili o di condanne eternamente pendenti. Sappiamo, infatti, che la questione Mes è motivo di scontro anche dentro la maggioranza. Tutto è iniziato con una lettera inoltrata, da parte del Ministro dell’Economia Giorgetti, alla Presidenza del Consiglio. Lettera nella quale, sostanzialmente, si caldeggiava la ratifica dello strumento. Ma Giorgia Meloni non è d’accordo. E con lei, c’è da dire, buona parte della Lega. Ragione di tensione, dunque, questo Mes. Motivo per cui il governo ha deciso di prendere altro tempo e buttare la palla in avanti attraverso la richiesta di una sospensiva di 4 mesi: la discussione odierna, dunque, si è risolta con un nulla di fatto. Ma vediamo cosa è successo.

Opposizioni in pressing: ratifica subito!

La prima intervenire è stata Naike Gruppioni, la deputata recentemente passata da Azione ad Italia Viva. Il senso del suo intervento è ben sintetizzato in un tweet recentemente pubblicato e si può riassumere in poche semplici parole: ratifica (del Mes, ndr) subito! Le sue parole:

Perché non abbiamo ancora ratificato il MES? Da cittadina e da deputata ancora non mi è chiaro, da relatrice di questo provvedimento sono convinta che vada fatto e vada fatto presto. Le tempistiche fanno parte di un approccio strategico forse che appartiene al governo e che in aula come deputata, come ho detto, non condivido.

Per il Partito Democratico è intervenuto, tra gli altri, Piero De Luca che ha rimarcato le contraddizioni interne all’esecutivo:

Di insussistenza di effetti negativi ma, anzi, a segnalare i suoi effetti positivi per l’Italia è lo stesso capo di gabinetto del ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti. È il ministero da voi presieduto a chiedere che la riforma sia ratificata. Non farlo significherebbe solo tenerci il Mes che già è in vigore. Basta inquinare il dibattito e a nuovi rinvii dell’approvazione. Ogni giorno che passa è un mattoncino in meno di credibilità dell’Italia sui tavoli europei.

Durissimo anche Benedetto Della Vedova di Più Europa che critica il governo di non aver il coraggio, nonostante l’ampia maggioranza, di prendere una decisione. Le sue parole:

Per tutti gli altri paesi dell’area euro questo è stato un atto formale. Voi potreste anche ratificare ma non attivare. Fate uno sforzo ed evitare che la retorica di questi anni trascini l’Italia in questa figuraccia. Lasciate i ricatti ai piccoli paesi populisti e fate l’adulto nella stanza come fanno Francia e Germania. Questo atteggiamento danneggia l’Italia mentre la ratifica del Mes avvantaggia l’Italia. Volete legare la ratifica del Mes alle prossime elezioni europee? Spero siano solo fantasie giornalistiche.

Nessun intervento da parte di esponenti del Movimento 5 Stelle che sono, e rimangono, piuttosto vaghi circa l’attivazione del Mes.

Il governo fuga la decisione

Ma il governo ha deciso di fugare la decisione. È questo il senso degli interventi di cui sopra ed è questa l’allusione di Della Vedova che critica la non decisione dell’esecutivo. Il quale, infatti, ha deciso di rinviare la decisione attraverso la presentazione di una sospensiva presentata dall’Onorevole – di Fratelli d’Italia – Andrea Di Giuseppe. Le sue parole:

Riteniamo opportuno procedere con maggiori approfondimenti del funzionamento del Mes vista la delicatezza degli argomenti trattati.

Se ne riparlerà, quindi, tra 4 mesi. Tempo in cui l’opposizione alimenterà il suo sdegno ed in cui la maggioranza dovrà cercare di arrivare, finalmente, ad una sintesi capace di salvare capre e cavoli.