Le indagini su Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno, potrebbero essere vicine ad una svolta. Stando alle ultime notizie, gli inquirenti avrebbero infatti dei sospetti su tre persone, tra cui un parente della piccola, attualmente non indagato. Nelle scorse ore le loro ricerche si sarebbero concentrate sui locali di una ditta che confina con l’ex hotel Astor, appartenente a due fratelli italiani. Qui la bimba potrebbe aver sostato per qualche ora dopo il sequestro, prima di essere portata via. Forse a bordo di un furgone bianco ripreso da una delle telecamere di sorveglianza installate a poca distanza.
Possibile svolta nelle indagini sulla bambina scomparsa a Firenze: sospetti su tre persone e un furgone
A parlare degli ultimi aggiornamenti sul caso è l’edizione fiorentina di Repubblica, che rende noti i dettagli scaturiti dall’analisi di una delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi dei locali di una ditta confinante con l’ex hotel Astor, dove la bambina vive con la sua famiglia ed è stata avvistata per l’ultima volta, il 10 giugno scorso. Il dispositivo, che si attiva grazie a un sensore di movimento, avrebbe infatti ripreso, tra le 15.29 e le 16.46 (poco dopo la scomparsa della bambina) un furgone bianco sospetto.
Al suo interno un uomo – arrivato alla guida di un motorino nero, rimasto parcheggiato all’interno – avrebbe caricato qualcosa (a dimostrarlo è un rumore “sordo”, come di un oggetto che cade dall’alto), per poi partire. Particolari che avrebbero spinto gli inquirenti a passare al setaccio i luoghi, così come le auto appartenenti ai due fratelli che gestiscono l’azienda, perquisiti come terzi non indagati. Come se Kata potesse essere stata su quel furgone o, perlomeno, abbia sostato in quell’area, prima di essere portata via.
Tra i sospetti ci sarebbero tre uomini, di cui un parente della bambina. Tutti sarebbero comparsi, almeno una volta, nelle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza situate tra i cancelli di via Boccherini (dove un frame aveva ripreso Kata poco dopo le 15 del 10 giugno) e quelli all’ingresso di via Marigliano e all’uscita di via Monteverdi, vicino alla ditta.
I genitori riascoltati dai carabinieri
Intanto, nella giornata di ieri, i genitori della bambina hanno chiesto ai carabinieri del comando del capoluogo fiorentino di poter essere riascoltati.
Hanno ampliato il contenuto di quanto dichiarato negli incontri precedenti con gli inquirenti e gli investigatori,
ha fatto sapere uno dei legali che li sostiene, l’avvocato Filippo Zanasi. In tv, nel corso di una puntata della trasmissione “Chi l’ha visto?” avevano rivolto un appello ai presunti rapitori della piccola per spingerli a liberarla. La speranza, infatti, è che possa essere ancora viva, anche se, con il trascorrere dei giorni, le speranze si affievoliscono.
Per il momento la pista più accreditata sembra essere quella di un sequestro avvenuto “per vendetta”, nell’ambito della faida tra i diversi gruppi che si occupano del racket degli affitti dello stabile occupato. Una delle ipotesi è che la bimba sia stata presa per sbaglio, a causa di uno scambio di persona (come aveva detto il papà, Miguel) o per ritorsione, contro la sua famiglia, per spingerla a lasciare l’appartamento in cui vive.
Interessante, in questo senso, sarebbe la testimonianza di un ex occupante dell’Astor, secondo cui lo zio della bimba avrebbe avuto degli screzi con più persone, all’interno dello stabile. È un caso che alcuni uomini peruviani lo avrebbero cercato, poco prima della scomparsa di Kata? È possibile che abbiano preso lei al suo posto? Non si esclude nulla, in attesa dei risultati dei rilievi delle ultime perlustrazioni, che hanno interessato anche dei garage adiacenti all’edificio.
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