Dietro l’omicidio di Primavalle potrebbe nascondersi un movente di tipo economico. È ciò che ha rivelato, davanti agli inquirenti, O. D. S., il 17enne italiano, originario dello Sri Lanka, arrestato nella giornata di ieri per aver ucciso a coltellate la giovane Michelle Maria Causo. Per il momento non si esclude, comunque, nessuna pista. E, mentre piangono la tragica scomparsa della figlia, i genitori della vittima ipotizzano anche che la giovane – fidanzata con un ragazzo di qualche anno più grande, Flavio – possa aver respinto il killer, reo confesso. L’udienza di convalida del fermo è stata fissata per lunedì prossimo.

Omicidio di Primavalle, spunta un possibile movente: il debito di poche decine di euro da saldare

Davanti agli inquirenti che l’hanno interrogato, O. D. S. avrebbe confessato di aver ucciso Michelle Maria Causo, aggredendola con un coltello da cucina, al culmine di una lite scoppiata perché lei gli doveva “una trentina di euro”. Dietro al terribile omicidio di Primavalle potrebbe nascondersi, quindi, un movente di tipo economico. A riportarlo è il Messaggero.

Per il momento, comunque, non si esclude nessuna pista e le indagini proseguono serrate con l’obiettivo di fare luce sull’accaduto. Il corpo della 17enne era stato trovato attorno alle 15 di mercoledì 28 giugno. A lanciare l’allarme era stato un passante che, poco prima, si era imbattuto nel giovane mentre, con l’aiuto di un carrello per la spesa, trasportava, in un sacco nero per l’immondizia, qualcosa di pesante, grondante sangue. Quando i carabinieri erano arrivati sul posto, nei pressi di alcuni cassonetti in via Stefano Borgia, vi avevano trovato i resti della ragazza.

Seguendo le tracce di sangue lasciate per strada, avevano raggiunto l’appartamento del presunto killer, situato al civico 25 di via Giuseppe Benedetto Dusmet, trovandovi copiose macchie di sangue. Lì si sarebbe consumato il delitto. Lì gli inquirenti avrebbero fermato il giovane, con le scarpe ancora sporche. Stando a quanto riportato da fonti informate, non avrebbe opposto resistenza.

Il fidanzato di Michelle e la pista passionale

A differenza di quanto ipotizzato in un primo momento, sembra che Michelle e il 17enne non avessero alcuna relazione. Michelle, infatti, era impegnata da qualche anno con un certo Flavio, un giovane di qualche anno più grande di lei residente in un altro quartiere della Capitale. Il padre, Gianluca, ha ipotizzato che il giovane si fosse però preso una cotta per la figlia: forse potrebbe averla uccisa, dice, perché lei lo aveva respinto.

All’ipotesi della pista passionale se ne aggiunge anche un’altra, al vaglio degli inquirenti: quella che l’omicidio possa essere collegato a una storia di droga. Anche perché, nonostante si sia dichiarato “pulito”, sembra che il 17enne facesse regolarmente uso di hashish e purple drunk, “la droga dei trapper”, un bibitone in cui vengono mischiati bibite gassate e codeina. Le stesse che, forse, avrebbe anche spacciato.

La testimonianza di un amico della vittima

Per rispondere agli interrogativi rimasti aperti, gli inquirenti avrebbero già sequestrato i telefoni cellulari di vittima e carnefice. La loro analisi servirà anche a chiarire in che rapporti si trovassero. Secondo Valerio, un amico della vittima, i due erano solo amici.

L’ho conosciuto sotto casa di Michelle (al Bronx di Torrevecchia, ndr). Lui passava di lì e si è fermato a parlare con noi […]. Non lo definirei un delinquente, ma un megalomane sì,

ha raccontato il giovane, che ora, a posteriori, si chiede se non sia stata proprio l’amicizia con O. a rendere Michelle “diversa”, negli ultimi tempi.

Riusciva ad andare a scuola solo una o due volte a settimana. Diceva di stare male. Magari può significare qualcosa il fatto che ultimamente si vedesse di più con O. Ma lei era vaga.

Cosa la legasse al suo presunto assassino non si sa. Si sa, invece, che avrebbe provato a difendersi dalle sue furie, purtroppo invano. Oggi, 30 giugno, presso il Policlinico Gemelli sarà effettuata l’autopsia. Lunedì il gip convaliderà il fermo del 17enne, accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.