Minorenni portavano pistole ed esplosivi a scuola poi si vantavano sui gruppi Telegram. I loro genitori, i loro compagni e i loro insegnanti erano all’oscuro di tutto ciò. E intanto i ragazzi, oltre a raccontare le proprie esperienze, chiedevano anche consigli su come fabbricare armi in casa. A scoprirlo sono stati gli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Milano, che, dopo una lunga ed accurata indagine, hanno dato il via a diverse perquisizioni in tutta Italia.
Pistole ed esplosivi a scuola: il contenuto delle chat Telegram
A frequentare e scrivere su questi gruppi di Telegram erano diversi minorenni provenienti da diverse parti del nostro Paese. A scoprirne il pericoloso contenuto è stato il Centro operativo per la sicurezza cibernetica del capoluogo lombardo che ha individuato 8 persone che nelle ultime ore sono state soggette a perquisizioni sia da parte dei membri della Polizia Postale, sia dagli agenti della Digos.
I giovani, tutti con meno di 18 anni, abitano in diverse città situate da Nord a Sud Italia. In particolare le perquisizioni di oggi, giovedì 29 giugno 2023, si sono svolte a Milano, Treviso, Pisa, Avellino, Lecce, Sassari e infine Nuoro. Queste operazioni sono arrivate in seguito alla conclusione di un’indagine molto approfondita svolta proprio nel capoluogo lombardo e che ha portato alla luce una rete che coinvolgeva appunto anche altre località.
Diversi e pericolosi i messaggi che questi minori condividevano con i loro amici e compagni. Tra di loro si raccontavano le proprie esperienze con le armi, anche mandando fotografie e video. I genitori erano all’oscuro di tutto, come si legge sempre all’interno di queste chat di Telegram. Vi riportiamo alcuni esempi:
I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte.
Ragazzi, io oggi ho sparato con una Glock vera…
Io modifico le armi da quando avevo 14 anni.
Altri ragazzi con meno di 18 anni si vantavano di girare spesso armati, in particolare con pistole, esplosivi ma anche armi da taglio. In diverse occasioni hanno raccontato di aver portato tutto a scuola, all’insaputa dei compagni di classe e dei docenti. Sempre sul gruppo in questione un ragazzo aveva scritto:
Io avevo una Glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano.
E ancora:
Voi avete mai fatto una molotov? Io sì.
Martedì provo a fare del napalm.
Qualcuno ha un video tutorial per un detonatore?
Queste le frasi che si leggono all’interno dei canali Telegram dove questi giovani ragazzi scrivevano.
L’operazione Alchimia
Il nome dato dagli agenti a speciale operazione che ha coinvolto diverse città italiane è stato “Alchimia”. L’indagine, come dicevamo prima, è stata molto lunga e approfondita. Infatti aveva preso il via nell’ottobre 2022 ed era andata avanti fino al febbraio del 2023. Questa, tra le altre cose, rientra in quella che è una delle più grandi problematiche che stiamo affrontando in questi utimi anni: quella legata all’uso scorretto dei social.
Gli specialisti, gli esperti e gli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Milano affermano:
Ci troviamo all’interno di quella che è l’ampia problematica di utilizzo distorto dei social network e delle altre risorse della Rete da parte di giovani e giovanissimi.
A coordinare le indagini – che hanno portato a 8 perquisizioni in tutta Italia – è stato il Procuratore Capo del Tribunale per i Minorenni di Milano Ciro Cascone. In questa giornata molto importante è stato anche l’aiuto fornito dalle unità cinofile specializzate della Polizia di Stato.
Secondo quanto è emerso dalla visione di queste chat su Telegram, i ragazzi minorenni e residenti in diverse regioni erano accomunati tutti dalla stessa passione per le armi e per gli esplosivi. Di frequente inoltre mandavano ai loro amici e compagni fotografie e video di tutti questi oggetti pericolosi in posa o addirittura durante l’effettivo utilizzo.