Carlo Nicolini, vice DS dello Shakhtar Donetsk è stato ospite su Cusano Italia Tv a ‘Cose di Calcio’, programma condotto da Debora Carletti e Flavio M. Tassotti in onda ogni martedì alle ore 21.30 sul 264 del digitale terrestre.
Nicolini, vice DS Shakhtar Donetsk a ‘Cose di Calcio’: da Mudryk a De Zerbi
Nella trasmissione ‘Cose di calcio’ è intervenuto Carlo Nicolini, vice DS dello Shakhtar Donetsk e in apertura, ha compiuto un’analisi della stagione appena conclusa per poi andarsi a focalizzare sull’assenza dell’ex attaccante Mykhaylo Mudryk:
“Siamo riusciti a fare una grandissima Champions League, perchè nonostante la rosa creata in 15 giorni, abbiamo battuto il Lipsia, pareggiato col Real Madrid e disputato due turni di Europa League. Credo che abbiamo fatto una campagna europea miracolosa, poi siamo riusciti nel campionato che di fatto ci qualifica ai gironi della prossima Champions, permettendoci di programmare la prossima stagione con un pochino più di tranquillità, anche se le problematiche persistono e rendono più difficili le situazioni. Ad esempio, noi il 3 iniziamo il ritiro, ma i ragazzi partono il primo a mezzogiorno da Kiev, per arrivare a mezzanotte del 2 a Rotterdam, quindi il primo allenamento sarà di recupero. Ma ci mancheranno i nazionali che hanno giocato le qualificazioni, così come i ragazzi dell’Under 21”.
Tra Calcio e guerra
Il focus del discorso, poi, si è spostato sulle difficoltà dovute ad un conflitto che sta andando avanti da 14 mesi: “Dire che non c’è paura sarebbe drastico, nella prima parte della stagione quando c’era più insicurezza eravamo quasi sempre a Varsavia, rientravamo per giocare la partita, la difficoltà era proprio il trasporto.
Ovvio che se ci pensi sei comunque in una Nazione in cui c’è la guerra. Sono poche le partite interrotte, perché organizzate in alcune giornate sensibili, però il resto del Campionato si è svolto normalmente. Certo ancora non abbiamo trovato uno stadio in cui giocare, probabilmente andremo in una città tedesca. I nostri ragazzi sono consapevoli delle difficoltà ma stiamo dimostrando che si può fare calcio e farlo bene. Siamo consapevoli che a livello europeo faremo fatica, è inevitabile però ce la giochiamo”.
Nonostante i problemi, Nicolini ha voluto comunque mantenere l’ottimismo, anche in vista del mercato ormai già in svolgimento: “Le difficoltà ci sono, ma fortunatamente il nome dello Shakthar tira ancora, nonostante abbiamo perso tutti gli stranieri che avevamo. Il club è la miglior porta d’ingresso per il calcio europeo che conta. Quindi ad un giovane straniero che vuole investire su se stesso, naturalmente garantiamo una certa sicurezza. Non abbiamo mai giocato partite in territorio di guerra. In Europa li portiamo nelle migliori strutture, paragonabili a quelle di un top club europeo“.
Reazione post addio Mudryk
Non soltanto la guerra, l’anno dello Shakhtar poteva essere ancor più complesso all’indomani della partenza verso la Premier League di uno dei giovani più talentuosi della squadra arancionera: “Mudryk? Puntavamo molto su questo ragazzo quindi se qualcuno voleva prenderlo doveva pagarlo il giusto, poi i prezzi di mercato son quelli. Noi a gennaio abbiamo perso la nostra punta di diamante eppure siamo riusciti a fare la seconda parte quasi senza mai perdere. Abbiamo perso solo una partita quando avevamo già vinto il campionato. È una speranza di continuità alla vita fino a che non si torna alla normalità”
Il rapporto con De Zerbi
Nicolini, seppur con un conflitto in atto è rimasto al suo posto, mentre mister De Zerbi, dopo una scelta tormentatissima, ha deciso lo scorso anno di lasciare la squadra: “Voleva rimanere, ma in quel momento non potevamo offrirgli una progettazione. Non sapevamo se avremmo iniziato il campionato. Ha preso una decisione che comprendo, è un grande allenatore oltre che una splendida persona, l’ho voluto io allo Shakhtar e sta dimostrando che avevamo ragione su di lui. Col Brighton mi aspettavo che facesse bene, altrimenti non lo avrei mai preso. Il calcio inglese è indietro nel campo tattico, arriva uno come lui e fa grandi risultati”.
La crescita del calcio ucraino
Il momento complicato segnato dal conflitto non ha però fermato la crescita del sistema calcio ucraino, come sostiene lo stesso DS: “Il campionato ucraino due anni fa, quando abbiamo preso De Zerbi era un campionato che stava diventando molto importante, tanto che la vincente andava diretta in Champions League. Ora ha mantenuto un livello che mette in mostra la qualità dei giocatori ucraini. I ragazzi hanno più possibilità di mettersi in mostra. Lo dimostra il fatto che eravamo una banda di ragazzini e siamo andati in Champions League a prendere i complimenti di Ancelotti. Nonostante tutto questo si può portare a casa un bel livello di gioco”.
Qualificazione per gli europei: Italia-Ucraina
L’Ucraina, infine, sarà l’avversario da battere dell’Italia di Roberto Mancini, se vorrà difendere il titolo in Germania nell’estate del ’24 agli Europei: “Rischiamo di rimanere fuori? Spero di no. Le partite son da giocare ma all’Italia manca ancora un qualcosa. E poi, faccio veramente fatica a immaginarmi un altro mondiale senza l’Italia. Il più grande fallimento sportivo mai seguito”.