Federica Cappelletti eletta presidentessa della A femminile, succede ad un’altra donna nella cui casa era sovente parlare di calcio. Se la nuova appena votata, ha vissuto al fianco di un ex campione del mondo che ha vinto non solo con la maglia della nazionale di Bearzot, ma anche con quella della Juventus, la presidentessa uscente invece non solo ha respirato, sin da bambina in casa propria l’aria della Sampdoria, ma “ha vissuto” dentro le mura domestiche e negli uffici di lavoro la Sampdoria grazie al papà presidente Paolo Mantovani.
Due donne dunque, che col calcio hanno avuto a che fare in un modo o nell’altro, si sono passate il testimone. Tutto è avvenuto stamattina dopo che la FIGC Divisione Calcio femminile alle ore 8:30 ha tenuto l’assemblea elettiva della massima serie attraverso una videoconferenza in prima convocazione alle 8:30 e in seconda poi alle 11:00 ottemperando al seguente punto all’ordine del giorno: l’elezione del presidente e dei componenti del consiglio direttivo dell’assemblea.
Federica Cappelletti eletta presidentessa della A femminile
La nuova presidentessa, unica candidata è stata eletta dai 10 club della Serie A, subito in prima votazione all’unanimità da tutti i club. Appena dopo, sono stati eletti anche i consiglieri, Stefano Braghin, Alessandro Terzi ed Elena Turra, nominati in rappresentanza delle società. Elena Turra nel consiglio direttivo della FIGC Divisione femminile, ricoprirà anche il ruolo di vice-presidentessa.
Questi i punti del programma che la neo eletta, si è prefissata di completare durante il suo mandato:
- sostenibilità;
- valorizzazione dei vivai;
- relazioni istituzionali e comunicazione.
Le parole della nuova presidentessa
Queste le sue prime parole appena dopo la sue elezione a capo del consiglio direttivo della FIGC Divisione femminile. Non potevano mancare i ringraziamenti a colei la quale l’ha preceduto e ha portato il movimento calcistico italiano femminile al professionismo:
«Ringrazio il presidente Gravina, la Federazione e tutti i club per il sostegno ci tengo a ringraziare anche Ludovica Mantovani, che stimo molto, per aver guidato la Divisione con amore, dedizione e professionalità. Avendo vissuto con il calcio in casa per molti anni, ho sentito la voglia di fare qualcosa per il movimento.
La prima cosa che le è venuta in mente subito dopo essere stata eletta? Ma neanche a chiederlo! La dedica al marito Paolo Rossi, scomparso tre anni fa ha ricordato com’era già nei loro pensieri il calcio delle donne:
«Quando mi hanno eletta ho pensato subito al mio Paolo. Se oggi io sono in questo ambiente lo devo a lui che del calcio aveva una visione moderna. Già anni fa, infatti, avevamo iniziato a parlare insieme del calcio femminile, quando ancora il professionismo era un progetto lontano». E se oggi fosse ancora vivo «sarebbe al mio fianco». «Ma come dico sempre, Paolo è con noi e sarà un plus al progetto. Ma io poi voglio anche mettere molto di quello che sono per raggiungere gli obiettivi che il calcio femminile merita».
Chi è Federica Cappelletti
Le neo presidentessa della divisione del calcio femminile, ha 51 anni ed è la vedova di Paolo Rossi, l’indimenticabile centravanti della nazionale di Bearzot dei mondiali ’82 e delle tante Juventus di Giovanni Trapattoni e Gianpiero Boniperti, nonché la madre delle due figlie (Maria Vittoria e Sofia Elena) del campione toscano.
Laureata in Lettere Moderne e in Scienze della Comunicazione è una giornalista professionista nonché scrittrice. All’attivo 3 sulla Juventus e sul calcio:
- Quanto dura un attimo;
- Razza Juve, quindici uomini che hanno fatto la storia bianconera;
- 1982. Il mitico mondiale.
Un libro, l’ha scritto anche in memoria del grande amore vissuto col proprio marito dal titolo “Per sempre noi due”.
Il suo predecessore
Ludovica Mantovani, presidentessa uscente, eletta per la prima volta nel 2019 e rieletta nel secondo mandato il 19 aprile 2021 come capo del consiglio direttivo della FIGC divisione calcio femminile, lascia il buon lavoro fin qui portato avanti ad un altra donna: Federica Cappelletti. Già da ieri era scontato che la 51enne perugina, avrebbe preso in mano le redini del calcio femminile. La figlia dell’ex patron della Samp, infatti, non ha potuto ripresentare per la terza volta, la sua candidatura in seguito al non raggiungimento del quorum delle 4 firme su 10 club.