In presenza di errori oppure per effettuare aggiornamenti necessari, le tabelle millesimali possono essere revisionate: ma chi paga la modifica in condominio? Dobbiamo anche essere molto precisi nell’utilizzo dei termini più adatti al caso.
Le tabelle millesimali possono essere rettificate o revisionate a seconda dell’operazione che si va ad effettuare. In ognuno di questi casi, chi paga la modifica delle tabelle millesimali in condominio?
Tabelle millesimali, chi paga per la modifica?
Le tabelle millesimali si utilizzano per calcolare la ripartizione delle spese tra le singole unità immobiliari site in condominio. Il calcolo non è semplicissimo e vengono utilizzati diversi parametri tra cui la metratura dell’immobile, l’esposizione, il piano e così via.
Quando si devono modificare le tabelle millesimali, innanzitutto, si deve raggiungere una certa maggioranza assembleare: si deve avere almeno la metà dei voti favorevoli tra gli intervenuti e almeno la metà del valore millesimale dell’edificio.
Chi paga le spese per la modifica delle tabelle millesimali in condominio? Come avremo modo di analizzare meglio in seguito, le tabelle millesimali possono essere rettificate o revisionate.
Nel primo caso, quando è necessaria una rettifica deve pagare l’intero condominio che avrà, comunque, la possibilità di rifarsi sul professionista che aveva commesso l’errore riscontrato.
Nel caso della revisione, invece, il costo ricade sul condomino titolare dell’appartamento che ha comportato la necessità di revisione delle tabelle. Pertanto, tutti gli altri condomini saranno esonerati dalla spesa di revisione. A tal proposito, è bene sottolineare come sia illegittima la delibera condominiale che fa ricadere il costo di revisione sull’intero condominio.
Quando si può chiedere la revisione
Le tabelle millesimali, solitamente, vengono redatte quando si edifica lo stabile. Spesso, possono contenere errori oppure necessitano di una revisione per via di una modifica ad uno o più appartamenti. In ogni caso, l’articolo 69 delle disposizioni di attuazione al Codice Civile stabilisce che le tabelle millesimali possono essere:
- Rettificate, nel momento in cui si riscontra la presenza di errori;
- Revisionate, nel momento in cui cambiano le condizioni di una parte del condominio, con alterazione di oltre 1/5 rispetto al valore proporzionale dell’appartamento anche di uno solo dei condomini.
Il caso della rettifica avviene nel momento in cui ci si rende conto che le tabelle millesimali contengono uno o più errori commessi da chi le ha redatte. Per errore si deve intendere un vizio di calcolo del valore di una o più unità immobiliari.
Il caso della revisione, al contrario, ricorre quando una delle unità immobiliari si amplia, per esempio, a seguito di lavori edili come può esserlo la sopraelevazione. In casi come questo, la superficie dell’immobile subisce un incremento o, al contrario, può ridursi. In entrambi i casi, è necessario comunque rivedere le tabelle millesimali andando a modificare il valore del proprio appartamento in relazione al valore dell’intero stabile.
È bene ricordare, inoltre, che la modifica della destinazione d’uso di una unità immobiliare non va a determinare, in via automatica, la necessità di revisionare le tabelle millesimali.
Quale maggioranza assembleare occorre
Così come tutte le questioni che riguardano l’intero condominio, anche la rettifica o la revisione delle tabelle millesimali è necessario discuterla in assemblea. L’eventuale modifica, a prescindere di chi deve pagare le spese necessarie, deve essere approvata dall’assemblea di condominio.
Quale maggioranza è necessaria? È necessario il rispetto di una doppia maggioranza. Per la delibera è necessario un numero di voti che vada a rappresentare la maggioranza degli intervenuti in assemblea e che abbiano il valore di almeno la metà dei millesimi dell’intero condominio.
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