Si è riunito oggi, giovedì 29 giugno 2023, il Renew Europe in quel di Bruxelles. Il gruppo del Parlamento Europeo a cui fanno riferimento, tra gli altri, Azione ed Italia Viva. Le delegazioni dei due partiti hanno preso parte all’iniziativa confermando che, seppure il progetto del partito unico si sia arenato, si prosegue in sinergia e come gruppo parlamentare unico. Carlo Calenda, leader di Azione, è a Bruxelles in queste ore ed ha parlato del Renew Europe come del “Gruppo più europeista” e, per questo motivo, importante in vista delle prossime elezioni europee che si terranno nel 2024. Nello specifico ha detto: “siamo il gruppo più europeista e c’è bisogno di un’Europa più forte. Il PPE si sta spostando verso i populisti antieuropei. Senza un perno liberal-democratico i rischi per l’Ue questa volta sono giganteschi”.

Salari e inflazione: le battaglie di Azione (e di Renew Europe)

Il Renew Europe pone il focus sui temi di natura economica e, nello specifico, quelli legati all’inflazione dell’economia ed ai salari sempre più bassi. Carlo Calenda, nel merito, ha detto:

La discussione qui ha poco a che fare con le diatribe che ci sono in Italia ma ha molto a che fare sul tema dell’inflazione dei salari. C’è un riconoscimento generalizzato che i salari stanno soffrendo moltissimo e, soprattutto, che l’inflazione viene e proviene dai margini di profitto delle aziende che sono cresciuti molto. All’inizio l’inflazione era su beni intermedi, quindi le imprese hanno alzato i prezzi e poi hanno difeso i loro margini. Quello su cui tutta la politica europea si sta orientando è fare una proposta sui salari: vogliamo fare, in primo luogo, una proposta sul salario minimo per difendere almeno il lavoro povero; poi fare politiche di investimento con un po’ di inflaction reduction act americano. La seconda gamma di questa strategia, quindi, deve essere quella di usare i fondi del PNRR per finanziare impresa 4.0 allargandola all’energia e all’ambiente in modo che i profitti diventino investimenti, gli investimenti occupazione, e dall’altro lato i salari siano difesi.

Azione ha già presentato una proposta su industria 4.0 ed è in procinto di presentarne una sul salario minimo a cui sta lavorando anche – chiedendo convergenza – il Partito Democratico. Idem il Movimento 5 Stelle. Azione fila dritto e – per mezzo delle parole del suo leader – dice:

Su questo Giorgia Meloni ed Elly Schlein dovrebbero convergere perché tutto questo ha senso al di là di destra e sinistra perché aiuterebbe a tenere su’ la congiuntura economica. La proposta su industria 4.0 l’abbiamo già presentato al governo che si è detto d’accordo, e deve accelerare, quella sul salario minimo la presenteremo nei prossimi giorni.

Italia Viva: verso una lista unitaria

Anche Italia Viva ha preso parte alla giornata. Presente, ad esempio, Raffaella Paita che ne è coordinatrice nazionale oltre ad essere capogruppo alla Camera del Terzo Polo. Parlando al Leaders Summit di Renew Europe a Bruxelles alla presenza, fra gli altri, del presidente francese Macron e del presidente del consiglio europeo Michel, ha detto:

Non penso sia un azzardo dire che molto del futuro dell’Europa e del destino della democrazia liberale europea dipenda da quanto peserà il polo liberal riformista: l’Europa o sarà governata al centro o sarà ingovernabile.

Il progetto del partito del Terzo Polo, dicevamo, si è arenato. Ma Azione ed Italia Viva sembrano decise a procedere insieme, come federazione, anche in vista delle elezioni europee. Lo conferma la capogruppo Paita attraverso queste parole riportare dall’agenzia DIRE:

Le elezioni europee del 2024 – ha spiegato – sono un appuntamento di eccezionale rilevanza per le conseguenze economiche e geopolitiche che avranno sulla base del loro esito. Dobbiamo profondere ogni energia per l’affermazione di Renew Europe, il terzo polo europeo che rappresenta un’alternativa di valori e di politica. Dobbiamo scongiurare la maggioranza Giorgia. Anche per questo lavoreremo anche in Italia perché tutte le forze che si riconoscono in Renew Europe corrano con una lista unitaria. Non pensiamo – ha concluso Paita – a ciò che ci divide, ma a ciò che ci unisce