Reputazione digitale: è l’immagine che scaturisce dai contenuti condivisi in rete. Materiale multimediale destinato a rimanere per sempre online. Ne abbiamo parlato a Società Anno Zero, su Radio Cusano Campus, con Andrea Barchiesi founder di Reputation Manager. “Il digitale ha cambiato il rapporto con l’informazione, condividiamo contenuti destinati a rimanere per sempre online. Il fattore tempo è la variabile più importante, un contenuto oggi innocuo domani potrebbe assumere connotazioni differenti nel tempo – ha sottolineato Barchiesi – nel caso dei The Borderline siamo di fronte ad un tema forte: alla differenza tra i canali social e i media tradizionali. Online ognuno potrebbe condividere ciò che ritiene opportuno, l’impatto non è soltanto personale ma ha degli effetti sulla collettività: tema che al momento non risolto, e probabilmente non affrontato“.
Reputazione digitale: in vent’anni le evoluzioni tecnologiche sono le stesse che negli ultimi tre secoli
“Le evoluzioni tecnologiche degli ultimi vent’anni hanno prodotto più innovazione che negli ultimi tre secoli, ma abbiamo una percezione del tempo fuorviata: ci sembrano tempi lunghi quando in realtà siamo di fronte ad un salto generazionale – ha aggiunto Barchiesi – l’altro problema è che chi capisce queste cose non è nelle cabine di regia governative. La parte normativa e politica non è cresciuta, e si trova a normare come farebbe un rugbista nel definire le regole nel calcio. Gli utenti sono abituati a pensare le prime pagine dei giornali uguali per tutti, di fatto, sui social ognuno ha una sua timeline“.
Le norme che regolano i social sono estere
“Serve una soluzione immediata che sarà un punto di partenza per il futuro. E’ vero che possiamo educare tutti a pubblicare, ma c’è anche chi segue, che va guidato. Quella dell’educazione mi sembra un paravento, per non affrontare un problema, e negare la realtà che ci circonda – ha spiegato l’esperto – le norme social sono di giurisdizione estera, gli organi italiani preposti andrebbero potenziati. L’altro contenuto indesiderato è la disinformazione, non differente da un comportamento in auto che può provocare feriti e morti”.