Boom di migranti all’hotspot di Lampedusa. Gli arrivi delle ultime ore hanno messo in ginocchio la struttura, attrezzata per accogliere poco meno di 400 persone. A partire dalla mezzanotte di oggi, giovedì 29 giugno, le autorità hanno registrato ben 25 approdi, per un totale di 1.142 richiedenti asilo.
Questa mattina erano 2.587 gli ospiti presenti nell’hotspot. Gli ultimi gruppi sbarcati in ordine cronologico hanno riferito di essere partiti dalle coste di Sfax, in Tunisia, e da Zuwara, in Libia. Nella tarda mattinata, 249 migranti sono partiti a bordo del traghetto di linea Galaxy: sono diretti verso Porto Empedocle. Altri 150 ospiti si sono spostati nel primo pomeriggio, su una motovedetta della Guardia di finanza: la loro destinazione è Pozzallo. In serata, con la motonave di linea Galaxy, lasceranno Lampedusa altre 200 persone.
Durante la notte 696 migranti erano sbarcati a Lampedusa. Si trovavano a bordo di una quindicina di barchini, soccorsi nelle acque antistanti all’isola o in area Sar. Ieri, sull’isola, erano invece giunti 1.292 migranti con diverse imbarcazioni.
Boom di migranti all’hotspot di Lampedusa, gran parte di loro è partita dalla Tunisia
A raccontare di essere salpati da Sfax, in Tunisia, sono stati i membri di 10 dei 14 barchini recuperati al largo di Lampedusa. I migranti hanno rivelato di aver pagato da 1.200 a 2.500 dinari tunisini ciascuno per la traversata.
Altri migranti sono partiti da Kerkenna, sempre in Tunisia, su una barca di legno di 6 metri. Per loro il viaggio è stato ben più caro: 7.000 dinari tunisini a testa. Le altre tre imbarcazioni avevano a bordo passeggeri di diverse etnie: bengalesi, marocchini, somali, egiziani, eritrei, sudanesi, marocchini, pakistani, siriani e ghanesi. Sono partiti da diverse località della Libia, pagando da 3.500 a 4.500 dollari e 12mila dinari libici a testa.
Un’ulteriore conferma del vergognoso giro d’affari alle spalle di poveri innocenti, orchestrato da persone senza scrupoli, disposte a tutto pur di fare affari. Sulla questione è tornata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al suo arrivo al Consiglio Ue.
Dobbiamo guardare a tutte le possibilità che abbiamo per combattere i trafficanti. Abbiamo visto con le tragedie nel Mediterraneo quanto operino in modo cinico e il nostro obiettivo principale è fermare questo crimine organizzato.
La leader dell’esecutivo Ue ha annunciato “tre report sul rafforzamento delle frontiere esterne”, relativi alla “gestione delle frontiere”, alla “lotta al traffico” e agli “investimenti nella stabilità economica dei Paesi d’origine“.
Questa è la miglior strada per avere le connessioni tra le persone e per far sì che ci sia una migrazione legale, sicura e qualificata e anche per combattere i trafficanti.
Migranti, Meloni al Consiglio Ue: “Abbiamo bisogno di cooperazione”
Sulla questione è tornata anche la premier Giorgia Meloni, da Bruxelles insieme agli altri leader Ue, durante un punto stampa. La presidente del Consiglio ha parlato dei dodici miliardi in più annunciati da von der Leyen per la migrazione nell’ambito della revisione di bilancio, considerati “un buon punto di partenza”.
È importante capire che per risolvere questo problema abbiamo bisogno di soldi che non devono essere spesi solo a livello di sicurezza. Abbiamo bisogno di cooperazione. La discussione è aperta anche per il bilancio dei prossimi anni. Vedremo cosa diranno gli altri Paesi, ma quello dei fondi per la migrazione e la cooperazione con i Paesi terzi è un punto strategico.