Il futuro del mondo del lavoro e le ricadute sociali ed economiche sulla popolazione: una preoccupazione costante per gli adulti, chiamati a doversi reinventare, spesso in momenti della vita non facili, e per i giovani, chiamati ad entrare nel sistema e ritagliarsi uno spazio certo. Ne abbiamo parlato a Società Anno Zero, su Radio Cusano Campus, con Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia. “Il rapporto uomo – macchina, e le annesse evoluzioni tecnologiche, sollevano interrogativi importanti: ci siamo avventurati nella funzione di meccanismi di automazione che, lentamente e inesorabilmente, hanno conquistato il mercato della produzione. Questa crescita, che pensavamo sarebbe stata esponenziale, e che avrebbe raggiunto livelli importanti, ha subito un forte rallentamento. Ad oggi, soltanto il 34% delle funzioni produttive umane può essere sostituito dalle macchine: una consolazione se pensiamo all’importanza del lavoro per l’uomo. Nel frattempo è subentrata una nuova forma di automazione, l’intelligenza artificiale“.
Il futuro del mondo del lavoro: l’intelligenza artificiale sostituirà l’uomo?
“L’intelligenza artificiale oggi può assolvere a funzioni fino a ieri impensabili: come l’amministrazione di un’azienda, i controlli di gestione, le decisioni creative, la comunicazione. Tutte attività, ad oggi, ad esclusivo appannaggio dell’essere umano che sollevano non solo un tema lavoristico, ma anche etico – ha sottolineato Pierluigi Sassi – sono nati software che riescono, attraverso pochi elementi forniti, a produrre migliaia di articoli giornalisti, ma la qualità degli articoli, e l’uso distorto che se ne può fare, nelle campagne elettorali, nella diffamazione, solleva un tema problema etico importante dal momento che le macchine non potranno mai sostituire l’uomo“.
Drastiche proiezioni a cinque anni sui cambiamenti nel mondo del lavoro
“Nell’ultimo World Economic Forum è stata pubblicata una ricerca che si chiama ‘Il futuro del lavoro’ condotta su 800 imprese, distribuita tra 46 Paesi, 27 settori economici, in rappresentanza di 11milioni di addetti. Un campione altamente rappresentativo. Le proiezioni a cinque anni, sul cambiamento nel mondo del lavoro, sono drastiche. Si ritiene che quasi il 45% dei lavoratori dovrà cambiare la propria funzione e reinventarsi un nuovo mestiere – ha fatto notare il presidente di Earth Day – mentre sei lavoratori su dieci avranno bisogno di un’importante formazione entro il 2027. Sarà l’unico modo, per gli imprenditori di mantenere la loro competitività sui mercati internazionali, è una questione che pone una riflessione sul mantenimento del posto del lavoro. Sono gli effetti della quinta rivoluzione industriale: le aziende assumeranno nuovo personale“.
La transizione digitale ed ecologica e la nascita di nuove figure professionali
“E’ con la transizione digitale ed ecologica che alcune fasce della popolazione rischiano di non rientrare più. Tante professioni verranno tagliate fuori. Ad esempio il gestore delle comunità energetiche è una figura professionale che nasce adesso. Oggi tutti i cittadini possono diventare produttori di energie – si è congedato Sassi – pensiamo a coloro che non riescono ad accedere alle università, alle scuole di formazione: il gap tra domanda e offerta è drammatico e destinato ad allargarsi“.