Dalla strage di Viareggio sono passati 14 anni: era il 29 giugno del 2009 quando, alle 23.48 di sera, un treno merci in transito alla stazione di Viareggio, in provincia di Lucca, sviò dai binari, provocando l’esplosione di una cisterna di Gpl e la morte di 32 persone. Un incidente che, come tanti, avrebbe potuto essere evitato, se ci fossero stati maggiori controlli. È ciò che continuano a ripetere i familiari della vittima, riuniti nell’associazione “Il Mondo che Vorrei” e ancora in attesa di giustizia.
Strage di Viareggio, la ricostruzione dei fatti in occasione del 14esimo anniversario
29 giugno 2009. Ore 23.49. Alla stazione di Viareggio, in provincia di Lucca, è ormai il calar della notte e tutto tace quando, all’improvviso, un treno merci di proprietà di Trenitalia – composto da 14 carri su cui erano state caricate delle cisterne contenenti Gpl – svia dai binari, andando a sbattere violentemente contro un elemento dell’infrastruttura ferroviaria. Il gas, fuoriuscito a causa del violento impatto, provoca, a sua volta, una potente esplosione che, dilagandosi, sprigiona un incendio, causando in pochi minuti danni gravissimi.
Oltre dieci persone muoiono sul colpo, a causa delle fiamme o del crollo degli edifici circostanti; una viene colpita da un malore, probabilmente per lo shock; le altre moriranno nelle settimane successive a causa delle gravi ustioni riportate sul corpo. Il bilancio, alla fine, è di 32 vittime e 25 feriti. Ma anche le perdite materiali ed economiche sono ingenti.
Le vittime dell’incidente
La più piccola delle vittime aveva 2 anni, la più grande 90. Tra loro, Lorenzo Piagentini e Mario Pucci, c’erano persone di tutte le età. Tutte, allo stesso modo, sono state strappate alla vita in modo disumano, in pochi attimi di disperato terrore.
Il processo (o i processi)
Al termine del processo di primo grado, apertosi a Lucca nel novembre del 2013, dei 33 imputati, accusati, a vario titolo, di lesioni colpose gravi e gravissime, incendio colposo, omicidio colposo e disastro colposo, solo in 20 furono condannati. Era il 2017. Un anno dopo, nel novembre del 2018, iniziò il processo d’Appello a Firenze. Nel frattempo, però, molti dei reati contestati agli imputati sono caduti in prescrizione.
Dopo l’Appello, si andò quindi in Cassazione e poi in Appello bis. Quattro gradi di giudizio che, per ora, non hanno portato a nessuna condanna definitiva. Si attende, per questo, l’ultimo grado, il quinto. O almeno è ciò che sperano i familiari delle vittime che, riunitisi nell’associazione “Il Mondo che Vorrei”, non hanno mai smesso di far sentire la loro voce.
Stamattina, davanti al tribunale di Firenze, si sono recati in massa per manifestare contro i ritardi nell’apertura del processo di Cassazione bis in programma per il prossimo novembre a Roma.
Le commemorazioni in programma per oggi a Viareggio
Oggi, in occasione del 14esimo anniversario della strage, a Viareggio si terrà, come ogni anno, il tradizionale corteo in memoria delle vittime. La partenza è prevista attorno alle 20.30 dalla stazione, con arrivo in via Ponchielli, simbolo della tragedia. Qui, alle 23.48 di sera, l’ora esatta del deragliamento, veranno letti i nomi delle 32 vittime.
Ogni anniversario che passa senza che ci siano una sentenza definitiva o colpevolezze accertate, e che ci dica perché abbiamo perso i nostri figli, è una ferita enorme,
ha dichiarato Daniela Rombi, anima dell’associazione che riunisce i parenti delle persone morte.
Non cerchiamo vendette, ma solo verità e giustizia,
ha proseguito. La sua speranza è che chi di dovere paghi per l’accaduto. Lo riporta il Corriere della Sera.
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