Per portare in detrazione le spese mediche e dei farmaci non è sempre necessario conservare gli scontrini e le fatture. Naturalmente, si tratta di un obbligo assottigliato solo per alcuni casi: chi accetta così come è stato predisposto il 730 precompilato del 2023 viene meno l’obbligo di conservare i documenti di spesa.

Si tratta di una delle novità che sono state illustrate dall’Agenzia delle entrate, con la pubblicazione della circolare 14/E, il 19 giugno 2023. Il periodo dichiarativo è ancora in corso, anche se la fase più calda della stagione sembra essere ormai passata. Le novità, però, ancora non sono finite. Nel testo ci soffermeremo proprio sulla detrazione delle spese mediche e sanitarie. Spiegheremo, più nel dettaglio, quando non vige l’obbligo di conservare i documenti di spesa.

Detrazione spese mediche, quando viene meno l’obbligo di conservare gli scontrini

La parte più calda della stagione dichiarativa è, ormai, quasi totalmente alle spalle. Il periodo dichiarativo è ancora in corso ed è bene che i commercialisti, i consulenti del lavoro, i Caf, i Patronati e i contribuenti stessi siano sempre informati circa le novità.

L’Agenzia delle entrate, il 19 giugno 2023, ha pubblicato la circolare n. 14/E, nella quale chiarisce alcuni aspetti, tra i quali l’obbligo della conservazione di scontrini e fatture per la detrazione delle spese mediche e sanitarie.

In linea generale, i documenti, come scontrini, ricevute e fatture devono essere conservati per 5 anni. Facendo due calcoli, i documenti relativi alla dichiarazione dei redditi del 2023 devono essere conservati fino al 31 dicembre del 2028.

Tuttavia, in caso di presentazione della dichiarazione precompilata senza aver effettuato modifiche, viene meno l’obbligo di conservare i documenti di spesa.

Un vantaggio per chi decide di presentare il 730 precompilato e inviarlo senza apportare modifiche. Inoltre, ricordiamo che nell’ottica della semplificazione e della digitalizzazione del Fisco, il Decreto Semplificazioni ha previsto un alleggerimento degli obblighi di conservazione dei documenti relativi alle spese mediche e sanitarie portate in detrazione.

Prospetto da scaricare sul portale del Sistema Tessera Sanitaria

Ci sono anche novità in relazione alla presentazione della dichiarazione precompilata oggetto di modifiche, in relazione all’esonero della conservazione di scontrini e fatture, che riguardano solo le spese sanitarie.

Naturalmente, il professionista incaricato deve sempre verificare le spese effettuate dal contribuente da portare in detrazione. Un punto molto importante da non trascurare, sottolineato anche dall’Agenzia delle entrate nella circolare n. 14/E. I professionisti dovranno sempre verificare la corrispondenza delle spese.

Tuttavia, non è necessario presentare scontrini, fatture o ricevute, ma è sufficiente il prospetto dettagliato delle spese sanitarie riportate nella precompilata, disponibili sul Sistema TS.

Però, nel caso in cui vengano apportate modifiche alla dichiarazione già preposta, i professionisti dovranno acquisire e conservare i documenti delle sole spese modificate.

Se vogliamo fare un riassunto finale semplificativo, potrebbero verificarsi le seguenti situazioni:

  • Se la precompilata è stata presentata direttamente, tramite sostituto d’imposta, professionisti o CAF e non è stata modificata non saranno effettuati controlli sulle spese comunicate da soggetti terzi,
  • Se la precompilata è stata presentata tramite CAF o professionisti e sono state effettuate modifiche, allora il controllo formale verrà effettuato solo sui dati delle spese modificati.

Ricordiamo, infine, che i professionisti e i CAF che prestano assistenza fiscale devono sempre verificare la corrispondenza tra le spese sanitarie effettuate e portate in detrazione. In che modo? Controllando la documentazione e i relativi importi presentati dai contribuenti, ai fini dei controlli preventivi.

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