Affrontare un divorzio senza accordo non è semplice, soprattutto quando sorgono divergenze o complicazioni. Uno dei coniugi non è più d’accordo, rendendo la conclusione del procedimento una sfida ardua. Ciò implica una procedura lunga, tortuosa e complicata in molti aspetti. È importante sottolineare che se uno dei due coniugi si oppone al divorzio, ci saranno forti ripercussioni finanziarie ed emotive legati all’intera controversia. Infatti, in caso di disaccordo, è necessario ricorrere al divorzio giudiziale.
Si tratta di un processo che richiede l’intervento del tribunale per risolvere le controversie e prendere una decisione. Questa procedura differisce da quella consensuale, soprattutto per le spese legali del giudizio.
Nella fase del procedimento, entrambi i coniugi possono presentare delle argomentazioni e prove. In ogni caso, il giudice valuterà i fatti, le motivazioni e gli interessi delle parti prima di pronunciare una decisione finale sul divorzio. Analizziamo nel dettaglio cosa succede se uno dei due coniugi non è favorevole al divorzio.
Divorzio: cosa succede se uno dei due coniugi non è d’accordo?
In ogni caso, l’atto processuale deve essere notificato, come previsto dall’attuale normativa vigente. La notifica dell’atto deve essere eseguita anche se il soggetto destinatario risulta “irreperibile”.
In pratica, se uno dei due coniugi mostra un’avversità o resistenza nel concedere il divorzio, la procedura può procede regolarmente. Ciò significa che è sufficiente che uno dei due presenti la richiesta.
Tuttavia, il tribunale in presenza di una evidente controversia in atto tra i coniugi, mostratasi con la manifestazione di non volere concedere il divorzio, può richiedere una mediazione familiare. In altre parole, si ricorre alla consulenza per appianare la controversia e raggiungere un accordo efficace per entrambi.
Solitamente, la mediazione funge da ponte di comunicazione tra i coniugi per trovare una soluzione che soddisfi entrambi le parti.
Nell’ipotesi in cui la mediazione risulti insufficiente, il tribunale può optare per due possibilità. La prima è richiedere una perizia psicologica. L’altra, invece, consiste nella relazione stilata da un professionista per valutare la validità delle richieste reclamate dalle parti.
Potrebbe capitare che sia la mediazione che la consulenza risultino infruttuose. In tal caso, il tribunale dovrà decidere sulla base della valutazione della documentazione presentata e sugli interessi dei coniugi.
Quante volte si può rifiutare il divorzio?
Come spiegato in precedenza, non è possibile opporsi al divorzio, se uno dei coniugi lo vuole. Il tribunale può procedere al rilascio del divorzio anche in presenza di dissenso di una delle parti.
D’altra parte, l’impatto finanziario di un divorzio può stravolgere la vita di uno dei due coniugi, specialmente se il problema riguarda principalmente l’aspetto finanziario.
In questi casi, il giudice del tribunale si pronuncia sulla divisione dei beni matrimoniali, fissa gli alimenti o un contributo per l’ex coniuge e prende decidi in merito alla custodia dei figli.
Se uno dei due coniugi non è d’accordo, il giudice, prima di esprimere una sentenza, deve valutare diversi aspetti, tra cui un contributo economico e la responsabilità familiare
Quanto dura un divorzio non consensuale?
In presenza di contrasti, il divorzio consensuale può trasformarsi in un divorzio giudiziale, diventando quindi una causa civile e, di conseguenza, comportando un cambio nella durata del procedimento, che può superare anche i due anni.
Come fare un divorzio senza il consenso?
La legge permette di procedere alla separazione e al divorzio anche se uno dei due coniugi non esprime un parere favorevole, ovvero senza il consenso di una delle parti, attraverso il procedimento di separazione giudiziale e del divorzio giudiziale.
In conclusione, non serve il consenso per il divorzio, in quanto la legge consente di procedere attraverso la separazione e il divorzio giudiziale.