L’inflazione negli Usa è ancora alta e «il processo per tenerla al 2%», obiettivo posto dagli analisti, «ha a ancora molta strada da fare»: così Jerome Powell, Presidente della Fed (Federal Reserve) commenta la situazione finanziaria in America parlando alla quarta conferenza sulla stabilità finanziaria.

Powell fa riferimento ad alcune stime sulla spesa per consumi personali, secondo le quali i prezzi per questi prodotti sarebbero aumentai del 3,9%. Queste le parole con cui il capo della Fed ha ricostruito la situazione economica americana:

Nel corso dei 12 mesi terminati a maggio, si stima che i prezzi totali della spesa per consumi personali siano aumentati del 3,9%; escludendo le categorie alimentari ed energetiche volatili, i prezzi Pce core probabilmente sono aumentati del 4,7%. L’inflazione si è leggermente moderata dalla metà dello scorso anno. Tuttavia, le pressioni inflazionistiche continuano a essere elevate e bisogna ancora compiere molta strada per riportare l’inflazione al 2%.

La soluzione appare chiara: aumentare ancora i tassi. Powell infatti avvisa che «un’ampia maggioranza del comitato federale del mercato aperto si aspetta che sarà opportuno aumentare i tassi di interesse due o più volte entro la fine dell’anno»: si tratta dell’unica opzione percorribile per calmierare questa inflazione impazzita.

Inflazione alta negli Usa, Powell: “Serve più tempo per vedere gli effetti delle nostre politiche”

Oltre che impazzita, l’inflazione negli Usa sembra anche recidiva. La Fed aveva infatti già tentato di affrontare la sfida con dei provvedimenti tempestivi, ma gli effetti faticano a vedersi. Secondo Powell, però, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Il Presidente della Federal Reserve afferma infatti cha l’inflazione è una nemica difficile da battere e che ci vorrà tempo prima che le politiche monetarie sortiscano i loro effetti.

Nel mentre, però, secondo quanto detto dallo stesso Powell, qualche risvolto positivo si può già osservare in alcuni settori particolarmente sensibili al cambio dei tassi di interesse:

Vediamo gli effetti della nostra politica di contrazione della domanda nei settori economici più sensibili ai tassi di interesse, in particolare su quello immobiliare degli investimenti. Tuttavia, ci vorrà tempo perché abbia pieni effetti sull’inflazione.

Powell: “Bisogna rafforzare i controlli sulle banche”

Negli scorsi mesi la Fed era stata criticata per aver allentato i controlli e la regolamentazione delle banche di media grandezza. Ora il Presidente dalla Federal Reserve deve fare i conti anche con una serie di fallimenti bancari, che dimostrerebbero la necessità di un maggiore vigilanza.

Powell parla infatti del bisogno di «rafforzare la nostra supervisione e regolamentazioni delle istituzioni delle dimensioni di SVB (Banca della Silicon Valley)» e si dice entusiasta all’idea di poter «valutare proposte per tali modifiche e implementarle ove appropriato».

L’inflazione si conferma un punto dolente per gli Stati Uniti che da anni si trovano in una crisi economica da cui faticano ad uscire, considerando che la nazione è letteralmente divisa in due con l’ormai totale assenza della classe media. Ad ogni mandato presidenziale la speranza è che ci siano aiuti soprattutto per le fasce più deboli, anche se le promesse sono spesso difficili da mantenere per i Presidenti e il parlamento.