È stato rilasciato nella notte, dopo giorni di apprensione, Panfilo Colonico, lo chef italiano rapito da due finti poliziotti nel suo ristorante in Ecuador. Proprio ieri una delle sue guardie del corpo era stata arrestata perché ritenuta coinvolta nel sequestro. Si tratterebbe di un uomo con precedenti per furto e sarebbe stato assunto dal 49enne abruzzese qualche giorno prima. Lo riporta il Corriere della Sera citando fonti locali e facendo sapere che Colonico è in buone condizioni di salute.
Rilasciato lo chef italiano rapito in Ecuador: sta bene
Era stato prelevato con la forza, all’interno del suo ristorante “Il Sabore mio” a Guayaquil, in Ecuador, da due uomini travestiti da poliziotti e armati da mitragliette che avevano fatto irruzione nel locale poco prima, senza essere fermati dalle sue guardie del corpo. Così Panfilo Colonico, uno chef abruzzese 49enne da anni residente all’estero aveva fatto perdere le sue tracce.
Fino a quando, nella notte, non sarebbe stato rilasciato dai suoi sequestratori, di cui uno finito in manette dopo essere stato identificato attraverso le immagini delle telecamere di sicurezza installate nei pressi del luogo del blitz. Si tratterebbe di uno dei bodyguard dello chef, reclutato qualche giorno prima e con alle spalle precedenti per furto. L’uomo, di cui non è stata resa nota l’identità, avrebbe infatti partecipato ad una rapina avvenuta proprio all’interno del ristorante, nel corso della quale i ladri si erano appropriati di due televisori e una somma di circa 350 dollari in contanti.
L’ipotesi è che abbia orchestrato il sequestro – insieme a dei complici – per ottenere un riscatto. Riscatto che alla fine i rapitori non hanno avuto il tempo di chiedere. Le indagini, che in un primo momento si erano concentrate sugli ambienti della criminalità comune, hanno ben presto portato alla svolta. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, che cita fonti locali, Panfilo sarebbe in buone condizioni di salute.
Nella giornata di ieri si era temuto che potesse essere morto quando, vicino a un viadotto, la polizia aveva trovato i resti di un cadavere, ipotizzando che potessero appartenere proprio a lui.
Il precedente e i dubbi dell’ex moglie
Lo chef di Sulmona non sarebbe nuovo a vicende del genere. Sembra infatti che, nel gennaio scorso, fosse già rimasto coinvolto in una sparatoria avvenuta nei pressi del ristorante. In quell’occasione aveva spiegato che dietro gli spari c’era stato un tentativo di furto. Stando a quanto riporta il quotidiano locale El Universo, l’imprenditore non avrebbe invece saldato un debito dovuto per l’acquisto di un’auto. Sarebbe stato il proprietario della concessionaria a sparargli, per minacciarlo.
Secondo l’ex moglie, ascoltata dagli inquirenti nei giorni successivi al rapimento, si sarebbe trattato di una “messinscena”.
Mi dissocio da questa ennesima messinscena,
aveva dichiarato, sostenendo che lo chef avesse deliberatamente orchestrato il suo finto sequestro, non si sa a che pro. Sul caso lavorano le autorità locali, che stanno cercando di fare luce sull’accaduto. In uno dei video in loro possesso, che servirà a rimettere insieme i pezzi del puzzle, si vedrebbero lui e i suoi rapitori conversare animatamente.
Benny sta bene e non dobbiamo preoccuparci. I rapitori sembrano non essere intenzionati a fargli del male. Siamo tutti scossi e aspettiamo impazienti che tutto si risolva nel migliore dei modi,
aveva commentato un altro cuoco del locale, rimasto aperto nonostante l’accaduto. A Sulmona, dove risiede la famiglia d’origine del 49enne, tutti avevano preso le distanze dalla vicenda, dichiarando di non avere rapporti con lui “da oltre vent’anni”. Sembra che abbia a carico diverse denunce per truffa.
Leggi anche: Russia, arrestato il generale Surovikin: “Stava con Prigozhin”