Contributi a fondo perduto fino all’80 per cento sugli impianti del fotovoltaico: è in uscita il nuovo bando agrisolare che consente a imprese e produttori del settore agricolo di beneficiare dei bonus a sostegno dell’implementazione delle energie alternative e rinnovabili in agricoltura. In tutto, le risorse stanziate a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ammontano a un miliardo di euro. Una quota più bassa di contributi a fondo perduto è riservata ai produttori che vendano l’energia.

Il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni nella Gazzetta Ufficiale a seguito dell’adozione del decreto del 19 aprile 2023, autorizzato di recente dalla Commissione europea nell’ambito degli incentivi alle imprese. La gestione del bando è a cura di Gestore servizi energetici (Gse).

Contributi a fondo perduto 80% fotovoltaico: in uscita il bando agrisolare, chi può accedere e come

Sono in arrivo i contributi a fondo perduto fino all’80 per cento sugli impianti del fotovoltaico del bando “agrisole” che consente ai produttori agricoli di beneficiare di incentivi e bonus per l’installazione di nuovi sistemi energetici. La misura rientra nei fondi del Pnrr, a valere per circa un miliardo di euro sulla Missione 2, componente 1, relativa agli investimenti del punto 2.2 del “Parco Agrisolare”. Possono richiedere i contributi a fondo perduto tutti gli imprenditori agricoli e le imprese agroindustriali, anche in forma aggregata. Per la presentazione delle istanze occorre attendere l’uscita del bando nei prossimi giorni, a cura di Gestore servizi energetici (Gse). I bonus per i nuovi impianti spettano ai soggetti ammissibili sia nel caso di utilizzo diretto dell’energia prodotta, che di vendita: tuttavia, in questo secondo caso, il contributo scende dall’80 per cento di fondo perduto al 30 per cento.

L’obiettivo del bando è quello di sviluppare una politica ecologica di transizione delle energie dalle fonti fossili alle rinnovabili, con riduzione dei costi di produzione. A tal proposito, le risorse stanziate andranno a vantaggio soprattutto delle regioni del Centro e del Sud Italia, comprese le isole. Nel dettaglio, il 40 per cento delle risorse del Pnrr (400 milioni di euro), andranno a vantaggio di Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo. L’installazione degli impianti, di nuova fattura, dovrà essere effettuata sulle coperture dei fabbricati e delle serre.

Bonus fotovoltaico, quali spese si possono finanziare?

Per effetto di quanto prevede il decreto, la copertura dei contributi a fondo perduto avverrà per le spese relative all’acquisto e alla posa in opera dei pannelli fotovoltaici. Sono altresì ammissibili i costi sostenuti per le superfici coperte delle strutture per la ricezione nell’ambito delle attività turistiche. Le opere ammesse agli incentivi dovranno essere concluse nell’arco di un anno e mezzo.

I contributi a fondo perduto possono essere assegnati nelle seguenti percentuali e nei limiti delle risorse:

  • 80 per cento di bonus per le imprese agricole fino a un massimo di 700 milioni di euro di risorse per la formula di “autoconsumo condiviso”;
  • fino all’80 per cento dei contributi e possibilità di vendita dell’energia prodotta per le imprese di trasformazione dei prodotti agricoli, nei limiti dei 150 milioni dei fondi stanziati;
  • 30 per cento di contributi a fondo perduto per le Pmi situate in zone svantaggiate con possibilità di vendita dell’energia prodotta, entro i 75 milioni di euro di fondi assegnati. La stessa percentuale di bonus e incentivi spetta anche per le imprese di trasformazione dei prodotti, da agricoli a non agricoli, sulle installazioni per la vendita di energia sul mercato.

Contributi fondo perduto fotovoltaico, aumentano potenza e costi pannelli

Tra le spese ammissibili agli incentivi rientrano, oltre all’acquisto e alla posa in opera dei pannelli fotovoltaici, anche i lavori per riqualificare le coperture dei fabbricati. Sono finanziabili altresì i lavori di rimozioni e di smaltimento dell’amianto sui tetti, purché gli interventi siano eseguiti da imprese specializzate. Rispetto ai precedenti contributi, sono aumentati sia la potenza massima installabile (fino a 1.000 kw/p) che i costi ammissibili sui pannelli (entro i 100.000 euro).