Via libera al topless in piscina in Catalogna, comunità autonoma della Spagna che ha deciso dopo anni di tentennamenti, di permettere alle donne di poter andare liberamente in una piscina comunale indossando soltanto il pezzo sotto del costume o di andare comunque con qualsiasi abbigliamento esse vogliano, senza più limitazioni.

Topless in piscina in Catalogna

Proibire il topless nelle piscine pubbliche rappresenta “una discriminazione”, e quindi tale divieto non si può applicare: questo è quanto è stato scritto nell’avviso recapitato ai comuni della Catalogna dal governo della comunità autonoma spagnola in merito al regolamento da adottare nelle piscine pubbliche in cui d’ora in poi sarà possibile per le donne andare in topless.  

Una questione annosa

La questione topless per le donne era stata era già stata presa in considerazione dal governo regionale della Catalogna nel 2020 quando in modo molto generico si vietava ai comuni di discriminare le persone sulla base dell’etnia, del colore della pelle, delle eventuali condizioni di disabilità e anche dell’aspetto fisico o dell’abbigliamento nonostante però si continuasse a vietare in contraddizione con la legge regionale, alle donne di coprire il seno in alcune piscine comunali anche per allattare i propri neonati. A questa decisione che si contrapponeva alla legge regionale erano ovviamente seguite decine di denunce ogni estate, soprattutto da parte del gruppo femminista Mugrons Lliures (che in italiano vuol dire “capezzoli liberi”), un gruppo di donne che da anni si batte fortemente su questo tema, nonché contro la discriminazione delle donne, anche delle mamme che devono essere libere di poter nutrire i propri neonati ovunque esse si trovino, senza essere adocchiate o additate di esibizionismo.

La comunicazione della Regione

La comunicazione è stata diramata dalla Regione attraverso una nota diffusa dalle amministrazioni municipali catalane. L’avviso è datato 22 marzo 2023, ma si viene a conoscenza di questa decisione solamente ora a distanza di mesi: inoltre in questo scritto si ricorda anche che non si può vietare l’uso di un “costume da bagno integrale”, ovvero il burkini né l’allattamento in pubblico, per le stesse identiche ragione, indi per cui d’ora in poi tutte le donne di qualsiasi etnia esse siano, saranno libere di andare in piscina a godere di qualche ora di relax, come meglio credono: c’è chi sceglierà il topless, chi il burkini e chi continuerà a prendere il sole con il costume intero o col due pezzi, l’importante è sentirsi libere di stare bene con se stesse. La legge non potrà passare inosservata poiché si prevede in caso di mancato rispetto della misura che la Generalitat potrà avviare un procedimento amministrativo nei confronti dei comuni e sanzioni fino a 500 mila euro.