L’addio di Guglielmo Vicario per 18 milioni più bonus al Tottenham è stata la cessione più redditizia per l’Empoli che ora si ritrova coinvolto nel rebus portiere. Tanti nomi fatti per prendere i guantoni lasciati dal friulano con il Presidente Corsi che non ha fretta di chiudere. Il DS Accardi è al lavoro per accontentare il tecnico Paolo Zanetti, il ventaglio di nomi è variegato e va dal giovane Elia Caprile del Bari ad Alessio Cragno del Monza passando per il sogno Marco Carnesecchi dell’Atalanta che sembra essere una chimera. In attesa di sbloccare la porta, la squadra toscana ha riportato alla base Razvan Marin con un nuovo prestito dal Cagliari con diritto di riscatto fissato a 2 milioni di euro. La società sarda ha mantenuto il 50% sulla futura rivendita del regista rumeno.

L’investimento Caprile

L’Empoli ha sempre valorizzato i ragazzi cresciuti nel vivaio o giocatori pescati nelle categorie inferiori e lanciati nel grande calcio. Per la porta però si ritrova a poter fare i ragionamenti più diversi. L’usato low cost è rappresentato da Alessio Cragno del Monza, portiere affidabile che era nel giro della Nazionale prima di sparire dai radar. Un investimento contenuto per un giocatore che non produrrà una plusvalenza in futuro ma che è garanzia di rendimento per diversi anni.

L’alternativa più credibile è quella di tentare un colpo su un giovane attraverso un investimento importante per le casse dei toscani ma che può diventare un affare come si è rivelato proprio Guglielmo Vicario. Qua l’identikit porta proprio ad Elia Caprile del Bari, reduce da una straordinaria stagione in Serie B conclusa con la beffa finale quando la promozione sembrava ad un passo e ora impegnato all’Europeo Under 21 con gli azzurrini di Paolo Nicolato. Il ragazzo è pronto al salto di categoria come rivela il suo agente Graziano Battistini ai microfoni di Radio CRC:

In questo momento tutto ciò che dico può essere travisato. Diciamo che bisogna capire e valutare il mercato di Caprile per fare le dovute valutazioni. Il ragazzo ha dimostrato di meritare una chance in una categoria superiore, poi chiaramente c’è da vedere se qualcuno può dargli questa chance e trovare gli incastri giusti. Ci troviamo tante volte a dire le stesse cose, ma la verità è che è presto.

I tempi per valutare certe cose sono maturi e con calma si faranno tutte le valutazioni, in base a quello che dirà il mercato. Non ho avuto modo di sentire De Laurentiis, vado avanti col mio lavoro e le mie cose, siamo a giugno e vedremo cosa succederà

Il Presidente Corsi non ha fretta

Il numero uno non vuole correre rischi, ha dato mandato al DS Pietro Accardi per risolvere il rebus portiere all’Empoli individuando il profilo migliore da consegnare a Paolo Zanetti. I soldi incassati per Vicario saranno investiti per rafforzare l’intero organico continuando ad avere come obiettivo principale la salvezza raggiunta attraverso il lancio dei vari giovani che stanno salendo. Intervistato da TMW, il Presidente Corsi ha anche voluto salutare Vicario dopo i due anni trascorsi insieme:

Sarà un lavoro difficile, c’è da prendere il posto di uno che ha fatto certe cose. Non sarà semplice, ma non voglio entrare nel dettaglio dei nomi. Non voglio dire che il compito sia impossibile ma magari miglioreremo altri reparti.

Al di là della grande soddisfazione di riuscire a cedere a uno dei club più prestigiosi e importanti del calcio inglese, che è riferimento ad ogni livello, parliamo di un calciatore e di una persona fenomenale. Ci siamo salutati oggi e gli ho ribadito di fare i complimenti ai suoi genitori per il grande lavoro.

Alla società Empoli l’operazione dà grande impulso e immagine internazionale. Impensabile vent’anni fa, ma anche dieci, fare cessioni di questo tipo. Lo step va oltre e vale anche per la conoscenza della nostra realtà. Ora tutti i nostri giovani hanno avuto la riprova che pure all’estero ci conoscono. Perché noi oltre a farli crescere, li lanciamo. Prendendoci anche i dovuti rischi.

C’erano due squadre italiane, forse tre, ma la Serie A è bloccata sugli obiettivi finanziari del 30 giugno perché buona parte delle società deve vendere. Da noi il mercato in Italia ha da iniziare, gli impulsi maggiori arrivano dall’estero. Siamo produttori ed esportatori e ora c’è pure l’Arabia. Le operazioni in entrata sono state pochissime