Alessandra Mussolini ha presentato a Bruxelles un emendamento a favore della registrazione dei figli di “ogni tipo di famiglia, sia che il genitore sia unico, sia che si tratti di coppie di fatto”. Nonostante appartenga alla stessa componente politica dell’Esecutivo Meloni, l’Eurodeputata di Forza Italia (Partito Popolare europeo) ha espresso una posizione nettamente divergente parlando con i cronisti al Parlamento europeo: “I paesi europei registrino tutti gli atti di nascita, indipendentemente dal tipo di concepimento o dalla famiglia“. La notizia è stata accolta in modo positivo da chi è all’opposizione, come il Movimento Cinque Stelle, ma non è piaciuta alla sorella dell’eurodeputata.
Maternità surrogata, Rachele Mussolini: “Dovrebbe porsi domande sull’appartenenza al partito”
Rachele Mussolini, la sorella di Alessandra, è infatti consigliera comunale a Roma con Fratelli d’Italia. Alle dichiarazioni arrivate da Bruxelles ha risposto:
Purtroppo da tanti anni non abbiamo rapporti, pur volendole io sempre bene. Non entro nel merito di quello che ha espresso. Personalmente sono assolutamente contraria all’utero in affitto.
Ed è proprio il tema dei diritti a dividere politicamente Rachele da Alessandra, con la prima che si chiede se non sia in discussione l’appartenenza alla famiglia delle destre europee:
Qualora si cambi idea in maniera così repentina su temi come la maternità surrogata, su cui siamo davvero tutti allineati nel centrodestra, forse ci si dovrebbe porre domande sull’appartenenza a un partito, che potrebbe non essere più la sua comunità politica di riferimento
Mussolini si era già detta contraria alle discriminazioni
In effetti, sul tema della filiazione e dei diritti LGBT+ Alessandra Mussolini ha espresso posizioni molto diverse rispetto a quelle di Forza Italia, di cui fa parte. Già nel 2021 si era detta favorevole al dl Zan, poi in occasione della decisione della Procura di Padova di impugnare la registrazione di 33 certificati di nascita di bambini come figli di coppie omogenitoriali, l’eurodeputata aveva diffuso un video sui social in cui prendeva posizione sul tema: “Un atto indegno di un Paese civile“. In quell’occasione aveva ottenuto migliaia di visualizzazioni e commenti di apprezzamento, anche perché aveva spiegato “si tenta di spezzare una catena di affetti consolidata“.