Come prevenire le punture di insetti in estate? A rispondere alla domanda sono i professionisti della Siaip, Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica. I dottori hanno pubblicato un decalogo per aiutarci a prevenire questi piccoli o grandi fastidi che, nel periodo estivo, diventano sempre più frequenti. I consigli non valgono solo per i bambini, ma anche per ragazzi, adulti e anziani.

Come prevenire le punture di insetti in estate: il decalogo

Nel corso dell’estate si sente parlare molto spesso di fastidiose punture di insetti, da quelli più pericolosi a quelli più innocui. Ecco allora che anche per quest’anno i dottori e membri della Siaip hanno pubblicato un decalogo che ci può aiutare a prevenire e magari evitare del tutto tali punture.

  1. In primo luogo bisogna evitare di indossare indumenti troppo larghi e di colori scuri o molto intensi. Il consiglio dunque in questo caso è quello di preferire qualcosa di leggero e dalle tonalità tenue e leggere. I vestiti estivi e bianchi sono sicuramente tra i più grandi nostri alleati per non sentire troppo il caldo, ma anche per prevenire le punture di insetti.
  2. Cercare di utilizzare il meno possibile i profumi e le acque profumate, che solitamente attraggono molto gli insetti. Bisogna in questo caso inoltre preferire l’utilizzo di shampoo, saponi e creme senza odori.
  3. Evitare – e questo vale soprattutto per i bambini e i ragazzini – di camminare a piedi nudi nei prati. Qui infatti è possibile trovare una grande varietà di insetti che potrebbero pungerci o farci del male. Si consiglia dunque di utilizzare sempre le scarpe, in modo tale da proteggere i nostri piedi e non solo.
  4. Non avvicinarsi a fiori molto profumati o frutta matura. Questo è un punto fondamentale secondo i dottori. Il motivo è molto semplice. I fiori e la frutta, come sappiamo, sono molto amati da insetti come le api. Essi sono fondamentali per la loro sopravvivenza dunque è molto probabile trovare qualche creatura nei pressi.
  5. Quando si mangia e si beve all’aria aperta, evitare di lasciare cibi e bevande senza una copertura. Questi attraggono insetti di vario tipo con gli odori che emanano. Ciò vale per tutti i tipi di pasti: dalla colazione, al pranzo, all’aperitivo, fino alla cena. Basta coprire dunque cibi e bevande per diminuire la possibilità che venga a trovarci qualche insetto indesiderato.
  6. Non bere bibite zuccherate direttamente dalle lattine. E come mai? Non è poi così raro trovarci un imenottero dentro. Preferire dunque sempre l’utilizzo di un bicchiere, una tazza o un altro contenitore.
  7. Prestare molta attenzione quando si spostano rami e foglie. Qui infatti le vespe potrebbero aver fatto il loro nido. Stare allerta anche quando si sta vicino o in prossimità di siepi. E anche questa regola non vale solamente per i bambini e le bambine, ma anche per gli adulti e gli anziani.
  8. Durante i viaggi in macchina evitare di stare con i finestrini abbassati perché potrebbero entrare insetti di vario tipo e darci fastidio, soprattutto per chi si trova alla guida.
  9. Usare le zanzariere in casa che oltre a non far passare appunto le zanzare, evitano anche l’ingresso di insetti indesiderati.
  10. L’ultima regola ma non per importanza riguarda la spazzatura. I dottori e gli esperti consigliano vivamente di tenerla sempre ben chiusa e sigillata. Anche in questo caso infatti gli odori forti potrebbero attirare gli insetti. Usare dunque tappi e coperture di vario tipo.

Le reazioni

Michele Miraglia del Giudice, presidente Siaip e professore di Pediatria e Allergologia e Immunologia pediatrica all’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ di Napoli, spiega che le reazioni alle punture di insetto possono essere di differenti tipologie. Quando ci punge ad esempio un’ ape possiamo non sentire nulla, sentire poco o niente ho molto di più.

Il dottore afferma:

Le reazioni avverse al veleno di imenotteri riguardano percentuali che vanno dallo 0,3 fino al 3,6% dei pazienti in età pediatrica. La prevalenza di reazioni sistemiche, come orticaria, rossore, prurito, pomfi, gonfiore alle palpebre o alle labbra, va dall’1 al 3%. E riuscire ad identificare l’insetto pungitore è importante per il percorso diagnostico-terapeutico.

La domanda che a questo punto sorge spontanea è: come facciamo a distinguere il tipo di insetto che ci ha punto? Lo capiamo osservando in primo luogo il tipo di lesione che abbiamo sulla nostra pelle. Sempre gli esperti della Siaip fanno sapere che

La puntura d’ape e quella di vespa si distinguono perché il pungiglione dell’ape, a differenza di quello della vespa, viene perso durante la puntura, rimanendo infisso nella sede cutanea colpita. E va rimosso il più presto possibile perché il veleno si propaga per i primi 10-20 secondi: prima si interviene, minori saranno i fastidi. I calabroni invece sono riconoscibili per le loro grandi dimensioni e per l’intenso dolore provocato dalla loro puntura.

Il dottor Miraglia del Giudice racconta inoltre che le reazioni più frequenti sono di tipo locale e di solito richiedono solo piccoli accorgimenti.

Le reazioni più frequenti sono di tipo locale. A seguito delle punture di imenotteri normalmente si verificano arrossamento, gonfiore, dolore e prurito. I sintomi possono durare diversi giorni. Le reazioni locali estese di solito si sviluppano da 6 a 12 ore dopo una puntura, aumentano di dimensioni per 24-48 ore e durano da 5 a 10 giorni o più. Di solito richiedono solo un trattamento sintomatico con impacchi freddi, analgesici orali o antistaminici orali e/o con steroidi locali per l’eritema e l’infiammazione.

Tuttavia, aggiunge Cistiana Indolfi, pediatra allergologa presso l’università Vanvitelli e segretaria Siaip:

Dall’1 al 3% dei bambini può manifestare una reazione allergica alle punture di insetti che può variare da lieve a pericolosa per la vita, con comparsa di segni/sintomi da locali a sistemici: cutanei, gastrointestinali, respiratori, neurologici e cardio-vascolari.

La manifestazione clinica più grave delle reazioni allergiche è l’anafilassi. In questo caso, è necessario portare il bambino al pronto soccorso, dove i medici praticano iniezione di adrenalina intramuscolo. In tutti i pazienti con anamnesi di reazione sistemica a veleno di imenottero si raccomanda l’invio a un centro allergologico specialistico.