Miglior vino rosso da uve autoctone dell’anno? Se lo aggiudica l’Umbria. Nello specifico, se l’aggiudica una cantina in forte crescita che produce il Narni Igt Ciliegiolo Ràmici 2020. Traguardo importante in un settore da sempre centrale per l’import export in Italia ma ancor più denso in questi anni in cui l’eCommerce sta prendendo sempre più piede dando alle diverse realtà modo di tessere in autonomia le proprie relazioni economiche. E così un giovane vignaiolo che aveva iniziato il suo percorso come venditore di vino ora sta diventando un punto di riferimento del settore produttivo, dimostrando che nel nostro paese c’è ancora spazio per la crescita per i talenti. Ecco chi ritirato sul palco il riconoscimento e quali parole ha pronunciato nella bella serata di gala.
Miglior vino rosso da uve autoctone dell’anno, le dichiarazioni del vincitore
E’ ufficiale. La cantina umbra Leonardo Bussoletti ottiene un nuovo ed importante riconoscimento a livello nazionale dal momento in cui il suo Narni Igt Ciliegiolo Ràmici 2020 si è portato a casa il premio speciale della Guida “I Mille Vini D’Italia 2023” e “Le Guide de L’Espresso” a cura di Luca Gardini. La targa è stata consegnata a Leonardo Bussoletti durante la cerimonia di premiazione che si è svolta presso il teatro Manzoni a Milano. In quell’occasione l’imprenditore ha dichiarato questo:
“Siamo onorati di ricevere questo prestigioso premio un riconoscimento che ci incoraggia a portare avanti la visione strategica del vitigno Ciliegiolo sul nostro territorio. Continueremo ad investire per crescere nella qualità -rafforzando le attività di promozione in Italia ma soprattutto all’estero, facendo leva su ciò che ci rende unici: il legame con il territorio e il dialogo arte e vino ma svilupperemo anche l’enoturismo per offrire esperienze originali e coinvolgenti, puntando sempre sulle risorse umane come fattore competitivo di successo.”
L’idea di come produrre il vino
Il vignaiolo Leonardo Bussoletti è stato ospite della giungla di Radio Cusano Campus dove ha raccontato di quanto questo mestiere s’intrecci con la passione. Ci vuole dedizione ma anche preparazione perché si è sempre esposti alla Natura. Basta una pioggia sbagliata e il lavoro di un anno rischia di essere buttato. Ecco perché, nel tempo, ha allargato la sua squadra aggiungendo professioni su professioni alla cantina e allargando la stessa cantina a San Gemini.
L’uso della tecnologia nella filiera produttive è diventato importante. Anche solo l’opportunità di far conoscere la propria cantina nel mondo e poi venderne il vino in giro per il paese e non solo aprono scenari che anche solo fino a vent’anni fa non erano valutabili. L’occasione della chiacchierata del fresco vincitore “Miglior vino rosso da uve autoctone dell’anno” è stata buona anche per parlare dell’altra sua fede, la Ternana:
“Sono un grande tifoso della Ternana e faccio i miei complimenti al Presidente Bandecchi per tutto quello che sta facendo!”
Resta agli atti un riconoscimento che darà benzina a questa realtà per andare avanti nella sua storia e, più in generale, a tutti gli aspiranti vignaioli a sognare di diventare come è ora questa cantina. Come dimostra questa storia di una donna australiana, il vino fa miracoli!
Ecco il podcast dell’intervento completa:
https://www.radiocusanocampus.it/it/il-vignaiolo-leonardo-bussoletti-come-si-produce-il-vino