Pensioni ultime notizie: la proposta di introdurre Quota 41 per tutti, che permetterebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età anagrafica, è stata avanzata durante il confronto sulla riforma previdenziale tra il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, le imprese e i sindacati. Questa possibilità rappresenterebbe un’evoluzione del sistema di pensione anticipata, Quota 103, recentemente introdotto con la Legge di Bilancio 2023. Quest’ultimo consente di lasciare il mondo del lavoro con 5 anni di anticipo, quindi a 62 anni, se si raggiungono i 41 anni di contribuzione entro la fine del 2023.

Pensioni ultime notizie: reazioni su Quota 41 per tutti, sindacati divisi

La proposta di Quota 41 ha suscitato reazioni contrastanti tra i sindacati. Mentre la Cgil e la Uil hanno espresso delle criticità, la Cisl sembra più favorevole. Più precisamente, il leader della Cgil Maurizio Landini ha parlato di un dialogo inutile con il governo, mentre Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, ha rincarato la dose citando il film Gli Intoccabili (“Chiacchiere e distintivo non servono”, le parole riportate da SkyTG 24). Solo Luigi Sbarra, segretario Cisl, ha definito il dialogo un “fatto positivo”.

A tali reazioni va aggiunta anche quella del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon rassicura: “Quota 41 si farà”.

I temi del dialogo tra governo e sindacati

La principale innovazione di Quota 41 risiede nella possibilità di sganciare l’accesso alla pensione dall’età anagrafica. Così facendo, un lavoratore potrebbe usufruire dell’assegno pensionistico interamente calcolato con il sistema contributivo, a partire da un minimo di 41 anni di contributi versati.

Durante l’incontro con le parti sociali, la Ministra Calderone ha illustrato il quadro programmatico degli interventi che il governo intende adottare, senza entrare nei dettagli tecnici, tra cui le coperture finanziarie. Tra i temi emersi dal dibattito, troviamo la flessibilità dell’età pensionabile, l’ampliamento della platea dell’Ape sociale, la deducibilità delle misure di welfare e la pensione contributiva per giovani e donne.

Le modalità di uscita anticipata dal lavoro per le donne sono un altro punto chiave della riforma. L’ipotesi di ripristino di Opzione Donna, tuttavia, sembra essere scartata. Il governo, invece, sta considerando un nuovo strumento che permetta alle lavoratrici di lasciare il lavoro in anticipo senza incorrere in decurtazioni dell’assegno.

Quota 41 per tutti si farà: le dichiarazioni di Durigon

Intervistato da La Stampa, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha parlato di Quota 41 per tutti, che è uno dei suoi più importanti cavalli di battaglia. Relativamente alla misura, ha affermato:

A me è una misura che sta tanto cara, posso garantire che si farà. Se sarà fatta quest’anno o il prossimo, questo lo vedremo Ma sia come Lega, sia come governo vogliamo senz’altro portare a casa questo risultato. Già la Quota 41 nella Quota 103 con 62 anni di età è un primo passo importante verso questa direzione. Prima bisogna capire la consistenza delle risorse e conoscere la sostenibilità delle diverse misure, poi possiamo dare le risposte migliori.

In un’altra intervista a Repubblica, Durigon ha dichiarato che non si tornerà totalmente alla Legge Fornero a partire da gennaio 2024.

Avremo una Quota 41 con 61 o 62 anni per il solo 2023, come misura ponte verso la riforma organica che faremo il prossimo anno. Spenderemo meno di 1 miliardo per agevolare 40-50 mila lavoratori. Pensavamo anche a un bonus per chi resta a lavorare, ma la prudenza di bilancio ci induce a rinunciare.

Durigon ha anche parlato di risorse e di flessibilità.

Quota 41 pulita, senza vincoli di età, costa 4 miliardi il primo anno e poi a salire. Se la limitiamo a chi ha 61 o 62 anni, con il divieto di cumulo con un reddito da lavoro, il costo scende sotto il miliardo, con un piccolo trascinamento nel 2024, poi ci sarà la riforma. L’obiettivo è quello di separare la spesa assistenziale da quella previdenziale, per dare un segnale di sostenibilità delle pensioni italiane all’Europa e ai mercati. Inoltre, penso a una flessibilità in uscita per tutti e rivedremo tutte le uscite anticipate.

Il focus sarà soprattutto su giovani, donne e lavori usuranti, anche considerando la ormai prossima preminenza del metodo contributivo per il calcolo delle pensioni.

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