È noto che alcune pensioni minime saranno più ricche grazie all’aumento e agli arretrati, inclusa la somma aggiuntiva prevista a luglio. Molti lettori si chiedono: “A quanto ammontano realmente gli importi di luglio”. Analizziamo insieme nel dettaglio gli importi definitivi riconosciuti sulle pensioni di luglio 2023.
Pensioni: a quanto ammonta l’aumento di luglio?
C’è un lungo dibattito sulle modifiche da apportare al sistema previdenziale italiano. La riforma pensioni sembra un traguardo difficile da raggiungere, in ballo c’è il possibile ritorno della riforma Fornero.
Il governo di Giorgia Meloni dovrà affrontare molte sfide prima di delineare la traiettoria definitiva dell’intero sistema previdenziale e pensionistico italiano. Un obiettivo dichiarato del governo è mantenere stabili i conti pubblici.
Nel mentre, si stanno cercano le risorse necessarie a supporto degli impegni assunti dal governo italiano per il futuro, tra cui l’aumento delle pensioni minime. Attualmente, l’aumento che sarà applicato nel cedolino di luglio fa riferimento alle disposizioni stabilite nella legge di Bilancio 2023, che non sono ancora state attuate a causa di problemi burocratici.
La verità è che l’Ente nazionale di previdenza sociale (INPS) ha incontrato difficoltà nella gestione dell’erogazione degli aumenti a causa dell’enorme platea degli aventi diritti. Infatti, ci sono circa 1,35 milioni i titolari di assegni previdenziali con un assegno sotto 600 euro che hanno diritto all’aumento.
Inoltre, insieme all’aumento e agli arretrati corrispondenti, l’INPS dovrà erogare la quattordicesima mensilità prevista per il mese di luglio 2023. La mensilità aggiuntiva al trattamento previdenziale spetta a circa 3 milioni di pensionati. Pertanto, il cedolino di luglio sarà molto ricco.
A quanto ammonta l’aumento delle pensioni di luglio?
L’aumento sulle pensioni minime di luglio riguarderà gli assegni di importo inferiore a 563,74 euro. Finalmente, dopo appena un semestre, saranno applicati gli aumenti previsti nella legge di Bilancio 2023.
Ottengono un importo più ricco i pensionati over 75 anni. Si parla di un ricco aumento del cedolino di luglio grazie all’aumento, ma soprattutto, degli arretrati e della quattordicesima mensilità.
Per quanto riguarda gli arretrati, saranno pagate le somme accumulate e non riscosse dal momento in cui la norma è stata ufficializzata e fino al mese di giugno. L’INPS calcolerà gli aumenti a partire dal 1° gennaio e fino al 30 giugno 2023.
Per i pensionati che con un età uguale o inferiore a 75 anni, l’aumento sarà calcolato su 1,50 punti percentuali, portando la pensione a un incremento pari a 8,45 euro mensili. Pertanto, il pensionato riceverà mensilmente un assegno pari a 572,74 euro. Inoltre, il pensionato avrà anche gli arretrati per un totale complessivo di circa 51,50 euro.
Per coloro che hanno un’età maggiore di 75 anni, l’aumento sarà di + 6,4 punti percentuali, portando la pensione a un incremento pari a 36,08 euro mensili. Di conseguenza, l’assegno mensile sarà pari a 599,82 euro. L’INPS dovrà corrispondere agli over 75 circa 210 euro di arretrati.
Per il 2024, l’aumento previsto sulle pensioni minime corrisponde a + 2,7 punti percentuali, senza il vincolo anagrafico.
L’INPS riconosce la quattordicesima a 3 milioni di pensionati
A luglio l’INPS erogherà d’ufficio a circa 3 milioni importo che oscilla tra 336 a 655 euro di quattordicesima, a condizione che venga rispettati i requisiti normativi. L’Istituto nel messaggio 12 giugno 2023, n. 2178 spiega i requisiti reddituali e modalità di pagamento.
Ottengono la somma aggiuntiva i pensionato che soddisfano diversi requisiti, tra cui:
- avere raggiunto l’età di 64 anni entro il 30 giugno 2023;
- avere un reddito complessivo personale compreso tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo, ed entro una soglia di 14.657,24 euro annui.
La quattordicesima sarà distribuita in automatico con la rata di dicembre 2023 a coloro che:
- Maturano il requisito anagrafico dal 1° agosto 2023 (pensioni gestite nei sistemi integrati);
- Maturano il requisito anagrafico dal 1° luglio 2023 (pensioni della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2023;
- vanno in pensione nel corso del 2023.