È caccia al killer dell’anziana uccisa a Conegliano, in provincia di Treviso, il cui corpo è stato ritrovato senza vita lo scorso 24 giugno. Stando alle ultime ricostruzioni, la donna, di nome Margherita Ceschin, potrebbe essere stata aggredita dopo un tentativo di furto avvenuto nella sua abitazione. Avrebbe scoperto il presunto ladro mentre si trovava in salotto, provando a chiedere aiuto con il telefonino, prima che il colpevole riuscisse a strapparglielo dalle mani e a gettarlo via. Poi, secondo quanto stabilito dall’autopsia, sarebbe stata soffocata.
È caccia al killer di Margherita Ceschin, l’anziana uccisa a Conegliano: le ultime notizie
Il suo corpo era stato ritrovato senza vita, sul divano, lo scorso 24 giugno, dopo che le amiche con cui aveva un appuntamento per cena avevano fatto sapere ad un conoscente della sua assenza. Un vicino di casa, scavalcando il balcone, si era quindi recato a casa sua, facendo la terribile scoperta e avvisando i carabinieri. Margherita Ceschin, 72 anni, residente a Conegliano, in provincia di Treviso, non sarebbe morta, come si era ipotizzato in un primo momento, a causa di un malore: qualcuno, sostiene l’autopsia, l’avrebbe uccisa, soffocandola con un cuscino, dopo averla tramortita con un forte colpo alla tempia sinistra.
Forse dopo un tentativo di rapina. Stando a quanto emerso dai primi rilievi effettuati sulla scena del crimine, la porta risultava infatti chiusa dall’interno, mentre il salotto era stato messo a soqquadro, con tutti i cassetti aperti. L’ipotesi è che l’anziana si sia accorta del presunto ladro, provando a chiedere aiuto con il cellulare. Chi l’ha uccisa glielo avrebbe strappato di mano, mettendolo fuori uso. Ciò spiegherebbe perché il telefonino sia stato trovato rotto nel lavandino della cucina, con il rubinetto aperto.
Secondo una prima ricostruzione, riportata dal Corriere della Sera, l’intruso sarebbe entrato nell’appartamento attraverso la porta finestra del terrazzo, arrampicandosi usando la grondaia, trovata piegata, con l’uso del tettuccio di una macchina parcheggiata sotto. Al suo ingresso, avrebbe trovato la 72enne sveglia. Dopo l’omicidio si sarebbe allontanato con il portafogli, due monili d’oro e la catenina indossata dalla vittima, facendo perdere le sue tracce. Il procuratore capo della Repubblica di Treviso, Marco Martani, ha fatto sapere che la sua squadra lo sta cercando.
È un fatto grave, non solo per le modalità particolarmente violente, ma anche perché di fatto sarebbe potuto accadere a chiunque. L’ipotesi più accreditata in questa fase è che si sia trattato di un tentativo di furto finito in tragedia. Oggi la nostra priorità è trovare l’uomo, o gli uomini, che si è macchiato di questo orrendo delitto.
Le testimonianze dei conoscenti della vittima
Coloro che conoscevano Margherita Ceschin la ricordano come una donna molto attiva, con una vita sociale. Nel condominio di via XXVVIII aprile era arrivata da poco, dopo essersi trasferita.
Veniva una volta ogni due settimane e comprava un paio di pacchetti di Philip Morris blu morbide. Era gentile, sempre col sorriso. Qualcuno con lei? No, veniva sempre da sola,
ha raccontato il tabaccaio Gianni Botturi al Corriere. Come lui, in tanti sono rimasti addolorati e sconvolti dalla sua tragica scomparsa. Nicola Marcon, gestore del bar in cui si recava sempre, l’ha ricordata così:
Ordinava il caffè col sorriso verso le 19, fumava una sigaretta, leggeva un po’ il giornale, guardava il telefono. Era abitudinaria, capitava un paio di volte a settimana. Commentavamo il tempo o le notizie.
Fino allo scorso 23 giugno, quando qualcuno, per futili motivi, le ha strappato la vita.
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