Nella sfida di questa sera tra Italia e Norvegia Under 21, tra le tante insidie di una gara che vede la combinazione di vari risultati, c’è anche un pericolo che non va sottovalutato, quello legato a chi potrebbe già conoscere i nostri calciatori per il fatto di giocarci nello stesso campionato. Un motivo in più di preoccupazione per il commissario tecnico Paolo Nicolato, che davanti ai suoi occhi stasera dovrà vedersela con l’esterno del Sassuolo Emil Ceide e con la punta della Salernitana Erik Botheim.

Se il primo non ha avuto tanto spazio, nonostante le buone premesse di inizio anno, per il secondo le occasioni sono arrivate in particolare nell’ultima fase della stagione, dove si è contraddistinto con alcune belle prestazioni condite da qualche assist e un gol nel 4-0 ai danni della Sampdoria. Sotto l’ombra dell’Arechi lo stesso Botheim ha dovuto subire la concorrenza spietata del goleador Boulaye Dia, ma ora con la Norvegia Under 21 ha l’occasione di prendersi un ruolo da protagonista, come ha raccontato alla Gazzetta dello Sport.

“A un certo punto dovremo per forza tentare il tutto per tutto. Ma dobbiamo ricordarci che l’Italia è una squadra forte, mi aspetto una partita chiusa, equilibrata, dura. Speriamo di girarla a nostro favore”. 

Così lo stesso Botheim, che poi ha proseguito sul match e sull’esperienza alla Salernitana:

“L’Italia è una squadra forte, gioco in Serie A quindi so che il livello è molto alto. Ma anche a noi la qualità non manca. Dobbiamo però dimostrarlo in campo. Alla Salernitana ho giocato poco. A metà anno, quando è arrivato Paulo Sousa, è andata meglio perché  mi ha fatto giocare in una nuova posizione, più adatta a me, più sulla trequarti. La Serie A è un campionato impegnativo, con tanti buoni giocatori e tante buone squadre”. 

La Norvegia Under 21 e le sue caratteristiche

La Norvegia Under 21, nonostante le due sconfitte, è ancora appesa a un filo per quanto riguarda la qualificazione alla fase successiva dell’Europeo di categoria. Motivo per cui la compagine del commissario tecnico Leif Gunnar Smerud non smette di credere in un’impresa che sembra davvero impossibile. Non è un motivo valido, tuttavia, per snaturare il proprio gioco e la propria attitudine propositiva e vogliosa di giocare a livello offensivo in attacco.

Parliamo di una squadra che negli anni ha giocato spingendo senza sosta ma anche con accortezza nel reparto arretrato. Non è un caso che la Norvegia non conceda molte occasioni da gol, anche se a livello difensivo si trovano le principali falle. Parliamo comunque di un movimento calcistico in crescita, come dimostra l’esplosione a livello globale di Erling Haaland e le prestazioni in ambito europeo del Bodo Glimt che, già in passato, aveva dato filo da torcere a tante italiane.