La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si prepara a fare gli onori di casa in vista del Consiglio Europeo che si terrà il 29 e 30 giungo a Bruxelles. La Premier sta comunicando in questi minuti, a partire dalle ore 9.00, con la Camera dei Deputati, mentre parlerà al Senato dalle 15.30 in poi.

Al prossimo Consiglio Europeo, i leader membri saranno chiamati a discutere a proposito di guerra in Ucraina, compresa la rivolta di Wagner e i prossimi aiuti finanziari per la ricostruzione, salute economica a livello europeo, del tema della sicurezza e dell’immigrazione. Focus del meeting internazionale sarà anche lo stabilire di limiti e possibilità dei rapporti strategici con la Cina.

Il nostro incontro sarà preceduto da un pranzo con il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg, con il quale potremo confrontarci sui temi della sicurezza globale ed europea.

Si legge nella lettera di convocazione all’incontro inviata dal Presidente Charles Michel a tutti gli Stati Membri.

Giorgia Meloni alla Camera: “Serve stabilità e amicizia con l’Africa per fermare l’immigrazione”

Primo argomento trattata dalla Premier Giorgia Meloni riguarda i rapporti tra Italia e Africa, fondamentali nell’ottima della lotta all’immigrazione nel nostro Paese. La Presidente è convinta che il «Piano Mattei per l’Africa» messo in piedi dall’Italia sia uno strumento fondamentale al fine di creare la stabilità nel continente necessaria per creare benessere e fermare le partenze nel Mediterraneo.

Molti stati europei hanno apprezzato: ci si deve porre il problema dello sviluppo dell’Africa, che possiede cruciali per l’Ue – a partire da quelle energetiche -, per fermare l’immigrazione. Serve pace, amicizia duratura e stabilità

ha detto Meloni parlando alla Camera dei Deputati. Sullo stesso argomento, la Premier si è soffermata anche sulle relazioni con la Tunisia, con la quale si sono fatti grandi passi avanti nella definizione di un solido rapporto internazionale e ha concluso parlando della Convenzione di Dublino, che regola l’accoglienza e il riconoscimento del diritto d’asilo alle persone migranti:

Serve un superamento della Convenzione di Dublino sull’accoglienza, che è superata e dannosa per un Paese come l’Italia che è esposta a crescenti flussi migratori illegali. L’Italia non sarà il campo profughi dell’Europa: volgiamo che ci siano fondi per la protezione dei confini esterni, in modo da contrastare la tratta illegale di persone, non solo da gestirla.

Meloni sulla Russia: “Wagner dimostra una crisi interna”

Molto spazio è stato dedicato poi alla questione ucraina:

Sulla russia mi limito a sottolineare le difficoltà che la Russia ha avuto con il gruppo Wagner, dimostrando che non è vero – come dice Putin – che in Ucraina va tutto bene. 

Ribadito anche il sostegno all’Ucraina a livello internazionale:

L’Ue e l’Italia sostiengono l’Ucraina, la nostra posizione è apprezzata dai partner europei e per questo dobbiamo essere fieri. Salvaguardare l’Ucraina significa salvaguardare gli interessi internazionali: se Kiev capitola, capitola il diritto internazionale, creando un mondo instabile, senza regola se non quella delle armi. In un mondo così Italia e Europa non hanno che da perdere

Infine, sul possibile allargamento – ma Meloni preferisce parlare di «riunificazione» – dell’Ue verso i Balcani, la leader di FdI cita Giovanni Paolo II e commenta:

Come diceva Giovanni Paolo II, l’Ue deve respirare con due polmoni (uno orientale e l’altro occidentale), quindi siamo a favore dell’inserimento di Paesi come la Moldova, a patto però che non si privilegino le nuove Nazioni a discapito di quelle vecchie.

Giorgia Meloni sul MES: “Non alimentiamo le polemiche, serve pensare all’interesse dell’Italia”

Nell’intervento alla Camera di Giorgia Meloni c’è spazio anche per discutere dell’accesa polemica sul Mes. A questo proposito, la Premier desidera calmare le acque:

Non reputo utile all’Italia alimentare in questa fase una polemica interna su alcuni strumenti finanziari, come ad esempio il Mes. L’interesse dell’Italia oggi è affrontare il negoziato sulla nuova governance europea con un approccio a pacchetto nel quale le regole del patto di stabilità si discutono nel loro complesso nel rispetto del nostro interesse nazionale.

Insomma, meno polemiche, più concertazione sugli obiettivi economici italiani in ambito europeo e internazionale: questa la linea adottata da Meloni sul Mes.

La Premier discute anche della politica finanziaria della BCE, criticando la strategia adottata da Lagarde, incentrata tutta su un aumento vertiginoso e continuo dei tassi:

Non appare agli occhi di molti la strada più corretta da perseguire considerato che nei nostri paesi l’aumento generalizzato dei prezzi non è figlio di una economia che cresce troppo velocemente, ma di fattori endogeni, primo fra tutti la crisi energetica causata dal conflitto in Ucraina. Non si può non considerare il rischio che l’aumento costante dei tassi finisca per colpire più le nostre economie che l’inflazione.