Enrico Silvestrin contro Fedez: il conduttore ha pubblicato una serie di tweet durante la diretta di Love Mi, il grande festival musicale completamente gratuito ideato dal cantante, organizzato da Doom Entertainmente e prodotto da Vivo Concerti in scena martedì 27 giugno in piazza del Duomo a Milano. Silvestrin è stato uno dei volti storici di MTV fin dagli esordi, perciò sa bene cosa sia parlare di musica sul piccolo schermo. Evidentemente non ha apprezzato questo tipo di musica e per questo motivo ha scritto diversi messaggi sul suo profilo Twitter per criticare l’evento.

Ricordiamo che nel cast figuravano artisti del calibro di Bresh, Clara, Anna, Angelina Mango, Matteo Paolillo, VillaBanks, Andrea Damante, Articolo 31, Tony Effe, Emma Marrone, Caneda, Annalisa, Mara Sattei, Tedua, Capo Plaza, Miles, Tananai, Francesca Michielin, gIANMARIA, Seryo, Lazza, La Sad, Il Pagante, Fred De Palma e Luigi Strangis.

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Enrico Silvestrin contro Fedez: i tweet

Ecco i tweet pubblicati da Enrico Silvestrin contro Love Mi:

Il post più criticato è quello in cui attacca direttamente Fedez per aver organizzato un evento del genere (certo che chi ricorda i leggendari MTV Day all’Arena Parco Nord di Bologna farà sicuramente fatica a vedere questo concerto):

Arriverà una replica di Fedez? Sicuramente Federico è uno senza peli sulla lingua, perciò potrebbe arrivare una risposta in breve tempo.

Enrico Silvestrin attacca Stramorgan: “La musica non aveva bisogno di questa umiliazione”

In realtà questa non è nemmeno la prima polemica di cui Silvestrin è protagonista. Proprio qualche mese fa ha criticato duramente Stramorgan, il programma di Morgan su Rai 2. Ecco cosa aveva scritto:

Occasione persa, la musica non si salva di certo così. Così ci si autocelebra e basta. Inoltre la tv bisogna saperla fare, non ci si improvvisa. Del presente e del futuro qui non c’è traccia. Alla musica serve altro. Questo è inutile passarismo. Che esista un passato è indubbio ma il presente non lo sta celebrando nessuno, anzi gli stessi pur misconoscendolo o travisandolo lo insultano. Questa narrazione serve a poco se non a loro. Cosa ci sarebbe di difficile? Trovo grave non saper leggere il presente, professandosi esperti di musica. L’esperto conosce, lui ignora. La musica necessità di un racconto differente. Questa è la solita tiritera che si racconta da decenni. Cambia solo il narratore. Non vedo presente in Stramorgan, ancor meno futuro. Vedo solo i vecchi adagi di chi conosce quello e basta. Questo può funzionare per lui, per se stesso, non ai ragazzi, non all’immagine della musica che vive di pregiudizi oggi, non nel passato. Credo che i limiti siano nel “conduttore” che non va oltre l’ovvio.

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