Le ricerche di Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno, proseguono senza sosta. E ora si cerca una risposta al mistero sul suo destino tramite la scienza. Infatti, come emerso dai documenti dell’inchiesta, la Procura di Firenze ha acquisito il Dna alle persone che vivevano nell’ex hotel Astor, dove anche la piccola risiedeva insieme alla madre e al fratello di 9 anni.

Proseguono le ricerche di Kata: gli ultimi aggiornamenti

I carabinieri avevano già repertato il Dna della bimba, Kataleya Mia Alvarez Chicclo, tramite il suo spazzolino da denti. Anche quello dei genitori è stato acquisito. Gli accertamenti svolti sugli ex occupanti- l’hotel Astor è stato infatti sgomberato lo scorso 17 giugno– come spiegato dai Carabinieri, rientrano nelle normali attività investigative “specifiche per le persone scomparse”. L’obiettivo è

cristallizzare l’eventuale presenza  di soggetti estranei agli occupanti dell’Astor rispetto ai reperti acquisiti durante i sopralluoghi.

Nessuno si sarebbe opposto alla richiesta della Procura, per utilizzare i profili genetici. Sarebbero 150 le persone che gravitavano nella struttura. Intanto sta andando avanti anche l’attività di screening delle telecamere, sia pubbliche che private, per individuare la “via di fuga” di chi è coinvolto nella sparizione della piccola Kata. Gli inquirenti continuano a raccogliere dati per ricostruire le ultime ore, ma anche gli ultimi giorni, della bimba prima della scomparsa.

Si indaga per sequestro a scopo di estorsione

La piccola è sparita ormai da ben 17 giorni. L’ultima volta è stata ripresa da una telecamera, puntata sul cortile dell’ex hotel, mentre si recava al terzo piano del palazzo usando le scale esterne, per poi scendere subito dopo. Un filmato che risale alle 15:13 di quel maledetto 10 giugno. Da allora, il buio. La Procura sta indagando per rapimento a scopo di estorsione, anche se altre ipotesi non vengono comunque trascurate.

I genitori di Kataleya hanno anche lanciato un appello in Tv lo scorso 23 giugno:

Mettetevi una mano sul cuore e lasciatela andare.