Nel sempre più dorato mondo della Formula 1 c’è una nuova battaglia pronta a presentarsi, al momento nel dietro le quinte del Circus ma in realtà che sarà molto importante nel futuro del motorsport.
Parliamo della gara d’appalto indetta dalla Formula 1 per il fornitore unico delle gomme per triennio 2025-2027. Pirelli, fornitore unico in maniera continuativa dal 2011, è stata sfidata dalla nipponica Bridgestone.
Quest’ultima è stata attiva dal 1997 al 2010, sfidandosi anche con altre aziende come Goodyear e Michelin nei tempi in cui era permesso avere più fornitori.
Bando gomme, Michelin resta fuori
La grande assente di questa “sfida” è sicuramente la casa francese Michelin, protagonista dell’inizio del millennio specialmente nella vittoria della Renault di Alonso nel Mondiale 2005 e 2006.
Ora però la Michelin non vuole più saperne di Formula 1, con il boss dell’azienda che si è sorpreso che Bridgestone voglia provare a rientrare nel giro.
Michelin: “Questione di immagine”
Matthieu Bonardel, capo di Michelin, ha così parlato della decisione della società francese.
Questione di immagine
Se c’è una gara d’appalto da parte della F1 ovviamente la esaminiamo molto attentamente ma per noi ci sono dei criteri che devono essere soddisfatti. Dobbiamo pter essere innovativi. Usiamo il motorsport come un laboratorio. Noi vogliamo raccontare una storia che si adatti alla filosofia del marchio Michelin: produrre pneumatici di alta qualità, che durino più a lungo e che siano sostenibili. Ma nel bando scritto dalla F1 c’è solo mezza riga sulla sostenibilità. Le aspettative in questo senso sono praticamente nulle. Potremmo bruciare gli pneumatici dopo la gara e nessuno direbbe nulla
Poi l’attacco nemmeno troppo nascosto a Pirelli e Bridgestone.
La realtà è che gli pneumatici in F1 vengono utilizzati per creare una situazione difficile per il pilota. Deve gestirli e questo dà una cattiva immagine del pneumatico. Noi vogliamo che i piloti siano in grado di lottare e di essere soddisfatti di chi costruisce gli pneumatici forse questo a Pirelli non interessa, ma per noi è fondamentale. Quindi, finché avranno questa filosofia, noi saremo fuori. In termini di filosofia, mentalità e obiettivi strategici, Bridgestone non è molto diversa da noi. Sono certamente più vicini a noi che a Pirelli quindi sarei sorpreso se Bridgestone volesse creare grande degrado sugli pneumatici solo per entrare in F1“.