Due anni e due mesi di carcere, dieci imputati, ventimila euro di risarcimento immediato. Casapound è stata condannata per aver occupato il palazzo di via Napoleone III, sede storica del movimento politico. Tra gli imputati anche nomi di spicco.

Il giudice monocratico del tribunale di Roma ha condannato 10 attivisti di Casapound a 2 anni e 2 mesi di reclusione, al termine del processo per l’occupazione dell’edificio in via Napoleone III. Tra gli imputati, nomi di spicco del movimento come Gianluca Iannone, Simone Di Stefano (non più in Casapound) e il fratello Davide. Il tribunale ha anche disposto una provvisionale immediatamente esecutiva di 20mila euro e il risarcimento in sede civile per l’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile.

Occupazione palazzo via Napoleone III, la replica di Casapound

Casapound ha commentato che le condanne sono “spropositate” e che evidenziano una “faziosità” della magistratura. Il movimento si è anche detto pronto a difendere il palazzo di Via Napoleone III. “Questa sentenza non ci trova in ogni caso impreparati: siamo pronti a difendere il palazzo e le famiglie in difficoltà che qui hanno trovato un porto sicuro e ricorreremo certamente in appello”, fanno sapere.