La Corte d’Appello di Roma ha confermato l’ergastolo per Mirko Tomkow, ritenuto colpevole dell’omicidio di suo figlio Matias, avvenuto il 16 novembre del 2021 a Cura di Vetralla. Confermata, dunque, la sentenza del processo di primo grado.
Omicidio Matias, la sentenza d’appello conferma l’ergastolo per suo padre, Mirko Tomkow
È arrivata nella mattinata di oggi, 27 giugno, la sentenza della Corte di Assise d’Appello di Roma sul caso di Mirko Tomkow, ex manovale polacco di 46 anni, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di suo figlio Matias, avvenuto il 16 novembre del 2021.
I giudici hanno accolto la richiesta della procura e confermato la sentenza di ergastolo, emessa l’8 luglio del 2022 dal tribunale di Viterbo.
L’uomo, prima della lettura della sentenza, ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee in cui si è detto dispiaciuto di quanto successo, e di non aver mai voluto che ciò accadesse.
Omicidio Matias, la ricostruzione dei fatti e la versione della difesa
Mirko Tomkow era stato arrestato all’indomani dell’omicidio di suo figlio Matias, di appena 10 anni.
Le indagini degli inquirenti dimostrarono che l’uomo, nonostante un divieto di avvicinamento e un allontanamento dalla casa dove viveva la sua compagna, madre del bambino, riuscì a entrare nell’abitazione convincendo suo figlio. A quel punto, lo imbavagliò con del nastro adesivo sulla bocca e lo colpì ripetutamente con alcune coltellate, di cui una al cuore.
Da qui la condanna per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi e per maltrattamenti in famiglia, a seguito del processo di primo grado.
Contro di essa, tuttavia, si era espresso l’avvocato difensore di Tomkow, Pier Paolo Grazini. Quest’ultimo provò a sostenere l’ipotesi di omicidio colposo, dichiarando che il suo assistito avesse messo il nastro adesivo sulla bocca del piccolo per farlo stare zitto e non per ucciderlo.
Una tesi che, evidentemente, non ha convinto i giudici.