Riunire le fondazioni per l’innovazione di Italia, Spagna e Portogallo: Sergio Mattarella è a Palermo per il XVI Simposio Cotec Europa, summit internazionale al quale hanno partecipato anche il re di Spagna Felipe VI e il presidente portoghese Marcelo Rebelo de Sousa. Nella sua città natale, dal Teatro Massimo che ospita la manifestazione, il presidente della Repubblica è tornato sul tema della crescita economica.
Se la crescita dell’economia globale negli ultimi decenni ha riversato qualche stilla di risorse verso le aree meno fortunate, pandemia e rinnovate tensioni internazionali, a partire dalla guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l’indipendenza dell’Ucraina, hanno provocato un rallentamento delle economie, con una contrazione delle capacità di spesa in tutti i Paesi e soprattutto in quelli a più basso reddito.
Il capo dello Stato identifica in “una governance adeguata” lo “strumento chiave per vincere le sfide globali con cui ci confrontiamo, per mete collettive di progresso”.
Si tratti dell’ambiente, della salute, dell’istruzione, della lotta alla povertà, della tutela dei diritti fondamentali, il combinato di tali sfide appare immane e certamente tale da necessitare non solo la mobilitazione di risorse di matrice pubblica ma anche il coinvolgimento della società civile e degli attori che in essa agiscono.
Mattarella al Simposio Cotec Europa: “Incongruo che i Paesi in via di sviluppo paghino il prezzo ambientale e sociale””
Il tema annuale del summit internazionale delle tre Cotec, italiana, portoghese e spagnola, è incentrato su “L’innovazione nella finanza sostenibile“. Presenti, tra gli altri, i leader delle imprese e gli esponenti delle istituzioni. I presenti si riuniscono per individuare azioni comuni, offrendo il loro punto di vista a proposito degli investimenti in sostenibilità ambientale e sociale.
Nel suo discorso, Mattarella pone l’accento sulle conseguenze del cambiamento climatico. Queste ultime “sono sotto gli occhi di tutti”, soprattutto “nella vita delle popolazioni”. E si manifestano “sempre più frequenti e pervasive”, “soprattutto nelle aree più fragili del mondo”.
Vale per le isole a rischio di sommersione nel Pacifico così come per la desertificazione in atto in tante aree. Non possiamo farci guidare soltanto dalle emergenze. L’impegno nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite richiama a un’azione ad ampio raggio, in grado di coinvolgere più attori possibili.
L’Europa è chiamata ad una “transizione verso un nuovo assetto, verso una crescita sostenibile, a confronto con la trasformazione climatica e con la sostenibilità sociale”.
Una transizione che riguarda anche i Paesi emergenti e quelli in via di sviluppo. Appare del tutto incongruo, infatti, che questi Paesi accettino di pagare il prezzo ambientale e sociale che ha pesato sui Paesi di più remota industrializzazione nel loro percorso di crescita, invece di inserirsi nel gruppo di testa che guida il cambiamento, evitando quei costi ambientali e sociali.
Gli ospiti di spicco al Simposio
Oltre a Sergio Mattarella, a rappresentare le autorità italiane all’evento c’è anche il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Presenti diversi esponenti di spicco, su tutti il commissario Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni. C’erano anche Clara Raposo, della Banca del Portogallo, l’amministratore delegato di CdP, Dario Scannapieco, ed Helena Vines, presidente della piattaforma Ue della finanza sostenibile.
A fare gli onori di casa il general manager di Coteco Italia, Gianfranco Ruta, di Cotec Spagna, Jorge Barrero, e di Cotec Portogallo, Jorge Portugal. Ad offrire la loro testimonianza in un panel il presidente di Intesa San Paolo, Gian Maria Gros-Pietro, il chairman di Millennium Bcp, Nuno Amado, e il presidente e ceo di Acciona, Josè Manuel Entrecanales.