Pensioni minime, arrivano gli aumenti con il pagamento Inps del mese di luglio 2023: ecco quali sono gli importi spettanti ai pensionati che abbiano già compiuto o meno l’età di 75 anni. Inoltre, sempre con il pagamento del prossimo mese, scatterà il versamento degli arretrati spettanti a decorrere dal 1° gennaio 2023 e per tutto il primo semestre dell’anno. L’aumento extra è stato introdotto nella legge di Bilancio 2023 che aveva stabilito una maggiorazione dell’1,5 per cento per tutti, salvo poi differenziare gli aumenti delle pensioni in base all’età, innalzando fino al 6,4 per cento gli importi degli over 75 anni.

L’Inps ha confermato gli aumenti degli importi di luglio con il messaggio numero 2329 del 2023. Ulteriori dettagli possono essere ritrovati nella circolare 35 del 2023. Per l’anno 2024, invece, le pensioni minime dovranno mettere in conto un aumento già calcolato sulla base del 2,7 per cento di aumento generale dei prezzi.

Pensioni minime, aumenti nel pagamento Inps di luglio 2023: ecco quali sono i nuovi importi

Con il pagamento delle pensioni di luglio 2023, l’Inps alzerà gli importi dei trattamenti minimi come spiegato dallo stesso Istituto previdenziale nel messaggio 2329 di qualche giorno fa. Per tutto il 2023 gli importi beneficeranno di un aumento del +1,5 per cento se corrisposti ai pensionati under 75; l’aumento sarà del 6,4 per cento per i pensionati che abbiano compiuto già i 75 anni di età. Gli aumenti arriveranno a fronte dell’alto indice di inflazione registrato durante il 2022. A partire dal 2024, invece, gli aumenti saranno nell’ordine del +2,7 per cento, a prescindere dall’età del pensionato.

Peraltro, proprio per il rialzo generale dei prezzi, i pensionati hanno già beneficiato di un primo aumento del 7,3 per cento da gennaio 2023 per importi fino a quattro volte il trattamento minimo (all’incirca, 2.100 euro lordi mensili). Il meccanismo di adeguamento all’inflazione prevede che, per le pensioni di importo superiore, la percentuale di adeguamento si riduca in proporzione: si è scelto, pertanto, di tutelare le pensioni di importo più basso togliendo qualcosa dei trattamenti più elevati.

Pensione minima, pagamento maggiorazione e arretrati 2023 per tutto il primo semestre

Rispetto agli adeguamenti all’inflazione, gli incrementi che scatteranno a luglio andranno a vantaggio delle sole pensioni minime. Il trattamento minimo, cresciuto quindi già del 7,3 per cento a gennaio e arrivato a 563,74, a luglio crescerà ulteriormente dell’1,5 per cento per gli under 75 anni (per arrivare a 572,20 euro) e del 6,4 per cento per i pensionati che abbiano già compiuto i 75 anni di età, per arrivare a 599,82 euro. Nell’ultima circolare l’Inps spiega che, se la pensione è integrata al minimo, l’incremento si applica sull’intero importo del trattamento, mentre se non c’è l’integrazione, la maggiorazione si calcola sull’importo in pagamento. Ciò significa che, per quest’ultimo caso, l’importo mensile rimarrà inferiore ai nuovi minimi. Se un pensionato percepisce un importo di 300 euro al mese, l’aumento sarà di 4,50 euro per gli under 75 e di 19,20 euro per gli over 75.

I pensionati minimi tra 563,74 e 572,20 euro (o 599,82 euro per gli over 75) percepiranno, in ogni modo, questi importi minimi, in base all’età. Se il pensionato dovesse compiere l’età di 75 anni nel corso del 2023, la maggiorazione del 6,4 per cento scatta dal mese susseguente a quello di nascita. Pertanto, l’importo sarà adeguato per la prima parte all’1,5 per cento per poi salire al 6,4 per cento. Questa distinzione è utile, in particolare, ai fini del pagamento dell’Inps degli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 che saranno corrisposti a tutti i percettori di pensione minima per il primo semestre di quest’anno.