Ogni settimana, il TgLa7 offre uno spaccato della situazione politica italiana attraverso la diffusione degli ultimi sondaggi politici SWG. Secondo l’istituto di sondaggi, la morte di Silvio Berlusconi continua a non avere conseguenze sulle tendenze di voto per Forza Italia (contrariamente ad altri istituti di rilevazione politica): già la scorsa settimana c’era stata una leggera flessione e così anche in questa. Sale invece il M5S, ma ad aumentare in modo consistente è il numero degli indecisi.

Ultimi sondaggi politici SWG 26 giugno: chi sale e chi scende

Tra i partiti politici al vertice, Fratelli d’Italia (FDI) ha subito una leggera flessione, scendendo al 28,6%, con una perdita di tre decimi rispetto alla settimana precedente. Come già anticipato, la recente scomparsa di Silvio Berlusconi, nonostante abbia influenzato alcuni sondaggi favorendo un aumento di Forza Italia fino al 13%, nel caso del sondaggio SWG ha determinato un ulteriore calo per il partito, ora al 7,1%.

D’altro canto, la Lega ha continuato a guadagnare terreno, aumentando la sua percentuale di due decimi fino al 9,3%. Il Partito Democratico (PD), guidato da Elly Schlein, ha invece mostrato un calo, scendendo al 20,3% dopo un parziale recupero la scorsa settimana. Il Movimento 5 Stelle (M5S) di Giuseppe Conte ha seguito un trend positivo, guadagnando tre decimi e raggiungendo il 16,3%.

Sondaggi politici SWG: partiti minori e altre liste

Nell’area dell’ex Terzo Polo, il partito Azione, sotto la guida di Carlo Calenda, ha registrato un leggero calo, scendendo al 3,5%. Invece, Italia Viva ha mostrato una leggera ripresa, arrivando al 3,1%. Alleanza Verdi e Sinistra ha guadagnato un decimo, raggiungendo il 3,1%, mentre +Europa ha perso due decimi, arrivando al 2,3%.

Riguardo le liste extraparlamentari, Per l’Italia di Paragone è in leggero calo al 2,1%, mentre l’Unione Popolare, guidata dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ha guadagnato due decimi, portandosi all’1,7%.

Aumentano gli indecisi

Un altro dato significativo emerge dall’ultimo sondaggio politico SWG: la percentuale di coloro che non si esprimono è cresciuta di due punti, attestandosi ora al 40%. Questo dato sottolinea un senso di incertezza o insoddisfazione tra una porzione significativa dell’elettorato.

Le tabelle e il confronto con le precedenti rilevazioni

Andiamo, come sempre, a sintetizzare cosa è successo nell’ultima settimana di rilevazioni secondo SWG, raffrontando i dati con le due settimane precedenti, prendendo così un range più ampio (mezzo mese) per evidenziare le fluttuazioni più significative e scartare le tendenze ripetitive.

PARTITORILEVAZIONE 26 GIUGNO 2023RILEVAZIONE 19 GIUGNO 2023VARIAZIONERILEVAZIONE 12 GIUGNO 2023
Fratelli d’Italia28,6%28,9%-0,3%28,7%
Partito Democratico20,3%20,5%-0,2%20,2%
Movimento 5 Stelle16,3%16%+0,3%16,4%
Lega9,3%9,1%+0,2%8,8%
Forza Italia7,1%7,2%-0,1%7,3%
Azione3,5%3,7%-0,2%3,9%
Verdi e Sinistra3,3%3,2%+0,1%3,4%
Italia Viva3,1%2,9%+0,2%3%
+Europa2,3%2,5%-0,2%2,5%
Per l’Italia con Paragone2,1%2,2%-0,1%2,2%
Unione Popolare1,7%1,5%+0,2%1,6%
Altre liste2,4%2,3%+0,1%1%
Non si esprime40%38%+2%36%

Nota metodologica: il sondaggio è stato realizzato da SWG S.p.a. per conto di La7 S.p.a.. L’indagine è stata condotta con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1.200 soggetti maggiorenni residenti in Italia (4437 non rispondenti) tra il 21 e il 26 giugno 2023. Il campione è stratificato per zona e prevde quote per età e sesso. Il margine di errore statistico dei dati riportati è del 2,8% a un intervallo di confidenza del 95%.

Considerazioni finali

Alla luce dei dati sopra riportati, possiamo vedere che negli ultimi 15 giorni le fluttuazioni più significative le hanno riportate prevalentemente la Lega, che dall’8,8% è passata al 9,3%, e Azione, che dal 3,9% è passata al 3,5%. Più o meno stabili, o quantomeno nella stessa forbice percentuale, gli altri partiti. Nelle Altre Liste è considerato anche Noi Moderati (da qui si spiega l’incremento percentuale, visto che il partito appena citato viaggia attorno all’1%).

Infine, altro dato considerevole, è l’incremento del “partito” più sottovalutato: quello dell’astensionismo, degli indecisi, di chi non si esprime, che in mezzo mese ha guadagnato 4 punti percentuali raggiungendo quota 40%.