Molte famiglie potrebbero non ricevere il Reddito di cittadinanza fino alla fine dell’anno. I casi di perdita anticipata del sussidio di Stato sono molteplici. È importante considerare più di un aspetto; non può essere trascurato il motivo della nascita del Reddito di cittadinanza e pensione, istituito nel 2019 per contrastare la povertà sociale e favorire l’inclusione lavorativa.

Tuttavia, per molti beneficiari l’erogazione del beneficio sta per terminare. Come è noto, a partire dal mese di luglio, per gli occupabili, ovvero per i percettori che rientrano in un’età anagrafica da 18 a 59 anni, non riceveranno l’importo del Reddito di cittadinanza, a condizione che non rientrino nella categoria delle famiglie con membri “fragili”. Vediamo insieme ricevere la ricarica del Reddito di cittadinanza anche senza avere 60 anni di età.

Reddito di cittadinanza: chi lo perderà a breve?

Non ci sono buone notizie per gli occupabili, ovvero per i percettori del Reddito di cittadinanza che rientrano nel requisito anagrafico compreso tra 18 e 59 anni, a meno che non rientrino nella categoria delle famiglie con membri “fragili”.

Si ferma l’erogazione del sussidio per queste categorie di percettori. A partire dal mese di settembre potranno richiedere l’accesso al Supporto per la formazione e il lavoro.

Discorso diverso, per le famiglie con membri fragili, infatti, loro continueranno a percepire la mensilità spettante fino al 31 dicembre 2023.  Dopodiché, dovranno presentare la richiesta di ammissione all’Assegno di inclusione.

Tuttavia, anche in questo caso esistono diverse condizioni da soddisfare per non perdere l’erogazione della mensilità spettante.

 Chi sono gli occupabili che perderanno il reddito di cittadinanza?

L’appartenenza alla categoria degli occupabili, cioè per i percettori tra i 18 e i 59 anni di età, incide fortemente sulla continuazione dell’erogazione del sussidio fino alla fine dell’anno.

Tuttavia, non è l’unica causa di blocco della ricarica. Negli ultimi mesi, molti percettori non hanno ricevuto la ricarica del Reddito di cittadinanza, il contributo non è arrivato a tutti a causa di diversi motivi. Il più comune potrebbe essere la consumazione delle 18 mensilità previste dalla normativa o altre cause di decadenza.

Se il beneficiario ha concluso le 18 mensilità, dopo un periodo transitorio di un mese può presentare una nuova istanza, a condizione che siano soddisfatti i requisiti di legge.

Infatti, l’INPS accoglie le richieste di ammissione al Reddito di cittadinanza, se sono presenti i requisiti e le condizioni dettate dall’attuale normativa.

Diversamente, accade per i percettori decaduti dal beneficio, come ad esempio per la presenza di altri membri familiari già in attesa dell’esito della pratica. L’INPS non permette la presentazione di più richieste appartenenti allo stesso nucleo familiare.

Altra circostanza che porta alla decadenza del sussidio riguarda il mancato aggiornamento delle variazioni delle condizioni economiche della famiglia.

Infatti, l’aggiornamento del modello RdC-Com esteso, dovrà essere presentato entro un massimo di 30 giorni dalla variazione delle condizioni reddituali. L’assenza di questo modulo porta alla decadenza dal beneficio.

Anche l’assenza ingiustificata alla chiamata di una convocazione del Centro per l’Impiego, dei servizi sociali locali e del Comune, è un motivo di decadenza dal sussidio. Inoltre, permane l’obbligo di presentazione al corso di formazione del beneficiario o dei membri occupabili del nucleo familiare, oltre ad altre condizioni.

 Chi percepirà il reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023?

La durata del Reddito di Cittadinanza resta inalterata per la categoria delle famiglie con membri fragili.

La riduzione non viene applicata per le famiglie composte da persone disabili, minori e persone con almeno 60 anni d’età. Per le famiglie che rientrano in queste categorie il Reddito di cittadinanza continuerà a essere erogato fino alla data del 31 dicembre 2023.

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