Il Napoli riparte da Rudi Garcia e avrà il supporto di Kalidou Koulibaly che punta sulla squadra partenopea per la prossima stagione. Lo scudetto è il punto di partenza, il cambio di allenatore dovrà portare un pò di freschezza così come dal mercato arriveranno dei cambiamenti. Il difensore senegalese continuerà a seguire la squadra campana dall’Arabia Saudita dove ha accettato l’offerta monstre dell’Al Hilal. L’avventura al Chelsea è durata appena un campionato che è stato costellato da problemi fisici e di squadra fra il cambio di proprietà e dei vari allenatori.

Il nuovo corso di Rudi Garcia

Otto anni al Napoli e uno scudetto sfiorato con Maurizio Sarri in panchina poi l’addio ad un anno dalla scadenza e dal possibile sogno. La squadra di Spalletti ha trovato l’alchimia perfetta mentre Koulibaly viveva una stagione da incubo nel Chelsea, una beffa per un ragazzo che è cresciuto in Campania fino a diventare uno dei difensori più forti del panorama internazionale. Sempre parole al miele per i suoi ex compagni che ha seguito da Londra come racconta sulle colonne del Corriere dello Sport.

Il Napoli ha vissuto un anno fantastico: ha giocato un bellissimo calcio e Spalletti ha fatto un lavoro straordinario costruendo la migliore squadra in assoluto. È stato tutto merito dei giocatori e dello staff, sono molto contento per loro. Ha vinto con tanti punti di vantaggio e parte favorito, ma lo aspetteranno tutti, e tutti si rinforzeranno tanto. La Serie A sta tornando grande come confermano le tre finaliste in Europa e mi fa piacere. Tra l’altro quando si cambia allenatore ci vuole sempre del tempo, ma Garcia conosce molto bene il campionato italiano. Per lui sarà una grande sfida, ma è capace di fare ottime cose. Anche se tutto dipende da chi resta e da chi parte.

Napoli merita un grande futuro in Italia e in Champions: questi giocatori hanno scritto la storia, ma se vinceranno un altro scudetto sarà un’impresa totale. Devono metterselo in testa: ognuno sceglie la propria carriera e la propria vita, ma a Napoli hanno fatto epoca e non possono andare via così. Spero che rimangano, che non vadano via tutti.

Non gli servono i miei consigli ad Osimhen. Ogni tanto ci sentiamo e se vorrà mi chiamerà. Ma ormai Victor è un giocatore molto importante, tra i migliori del mondo: Gattuso lo ha aiutato, Spalletti è stato la svolta e ora non ha più bisogno di nessuno. Deve scegliere in libertà, da solo, senza ascoltare altri pareri. Soltanto così non avrà rimorsi.

Mi dispiace non aver incontrato Kvara, sarebbe stato bello: ha grandissimo talento, dribbla, segna, fa segnare, gioca solo e di squadra. Il suo calcio è molto bello, regala gioia. Gli auguro una grandissima carriera: spero che farà sognare i tifosi del Napoli e i tifosi del mondo.

Oggi il calcio va molto veloce e ti offre molte opportunità, non è più come prima, come me che sono rimasto otto anni. Kim ha scritto la storia in un anno e sarebbe un peccato se andasse via, ma il calcio è questo. Non sai mai cosa può succedere. Gli ho lasciato la mia villa a Posillipo. E prima di noi due ci viveva Albiol: quelle pareti hanno conosciuto grandi difensori. Min Jae ha giocato una grande stagione e ha dimostrato di essere un grande difensore anche in Nazionale. Non era facile, deve essere orgoglioso. Sono felice per lui

Adesso l’Arabia Saudita

Al Chelsea non ha trovato l’ambiente ideale per esprimersi, i tanti cambi hanno condizionato il suo rendimento fino a diventare un giocatore sacrificabile per la nuova squadra affidata a Mauricio Pochettino. La chiamata dei petrodollari con trenta milioni a stagioni era difficile da rifiutare ma non ci sta solo un valore economico, per il difensore senegalese arrivare in Arabia significa anche avvicinarsi allo stato che meglio rappresenta la sua fede religiosa.

Un cambiamento radicale e profondo: cambio continente e anche stile di vita. Ma sapete cosa? Sono molto contento della mia scelta per tanti motivi. Sono felice perché sono musulmano e arrivo nel Paese giusto. E sono entusiasta di essere uno dei primi a sbarcare in un campionato in evoluzione: spero di aiutare l’Arabia Saudita e l’Al-Hilal a scrivere una nuova storia sportiva. E poi c’è questo contratto molto importante.

Potrò aiutare tutta la mia famiglia a vivere bene, dai miei genitori ai miei cugini, e soprattutto sostenere le attività sociali della mia associazione in Senegal, “Capitane du Coeur”: abbiamo cominciato con la costruzione di una clinica pediatrica nel villaggio dove i miei genitori sono nati e si sono sposati. Si chiama Ngano.

Io e i miei fratelli abbiamo coronato un sogno: la scorsa settimana siamo andati a Dakar e ci siamo messi in cammino. E abbiamo posato la prima pietra: aiuterà almeno una quindicina di villaggi, tante persone che al momento se hanno bisogno di un ospedale devono fare 50 minuti di strada. Ora lo Stato deve sostenerci con i medici, ma ho tante altre idee. Investiremo molto per il Senegal e poi per l’Africa dell’Ovest. Aiuteremo i giovani: sono loro il futuro del Paese e del mondo.

C’è tutto per farmi stare bene: a Riad mi hanno accolto in maniera straordinaria. Il presidente mi ha trattato con enorme rispetto, raramente ho ricevuto tanta attenzione e tanta disponibilità: voglio ripagare tutto l’amore in campo. Voglio vincere per loro.