Andy Murray pronto al ritiro? Non è vero. Le ultime notizie sul tennista britannico ci assicurano che l’ex vincitore di Wimbledon non ha alcuna intenzione di mollare la presa, anzi, il suo reale obiettivo è continuare a giocare finché corpo e mente lo seguiranno. In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sports UK, Murray ha chiarito come sia totalmente concentrato sull’inizio del prossimo slam londinese. Tra le altre cose, il classe 1987 viene dall’eliminazione ai sedicesimi di finale dall’ATP del Queen’s andato in scena in queste settimane e che ha visto la vittoria finale di Carlos Alcaraz.
Andy ha curato attentamente l’avvicinamento a Wimbledon, partecipando a due Challenger sull’erba (vincendoli entrambi), prima di testarsi contro i big al Queen’s. Ora attende il sorteggio del main draw per capire chi sarà il suo primo avversario. Detto questo, una cosa è sicura: il ritiro è ancora lontano.
Andy Murray sul suo ritiro: “Non so quando e dove sarà”
Murray, come anticipato, non ha ancora pianificato un farewell tour come ha sostanzialmente fatto Rafa Nadal anticipando che il prossimo sarà il suo ultimo anno sui campi da tennis. Queste le parole del britannico:
Spero che non sia l’ultimo Wimbledon, ma non si sa mai. E’ comunque il motivo per cui gli atleti devono sempre provare a dare il massimo, perché non si sa mai cosa possa succedere. Di certo se dovessi nuovamente infortunarmi non tornei, non passerei da un’altra operazione. So che la mia carriera non durerà in eterno e che siamo nella fase finale, ma al momento ho un’altra idea su come finire la mia carriera e non è in questa edizione di Wimbledon.
Quindi, la chiosa con la citazione riguardante Roger Federer, anch’egli ritiratosi recentemente:
Non so esattamente in che torneo e dove finirò, so solo che voglio giocare ancora un po’ e non voglio mettermi in una posizione come quella in cui sono stato prima dell’operazione. Voglio finire a modo mio, voglio essere io a decidere. Voglio chiudere su un campo che mi possa rendere giustizia, giocando a alto livello. E ho la sensazione di poterlo ancora fare per un paio d’anni. Non c’è una maniera giusta o sbaglia di finire la carriera ed è sempre un momento difficile per gli atleti. Un sacco di persone ad esempio pensavano che Roger Federer dovesse finire a Wimbledon, ma penso invece che come abbia chiuso, circondato da tutti i più grandi e in campo vicino a Rafa sia stato davvero bellissimo.