Le notizie sulla squadra del capoluogo adriatico hanno fonte già dal 1920, quando alcuni giovani di Castellamare, cioè la parte della Pescara di oggi a nord dell’omonimo fiume, si divertivano a giocare al calcio ed erano riuniti in un sodalizio
denominato “Edera”.
Nello stesso tempo, sulla riva destra del fiume, i giovani appassionati di calcio erano organizzati sotto la bandiera della “Vigor”. Già negli anni ’40 per il Pescara arrivò la prima promozione in Serie B. La squadra, allenata da Mario Pizziolo e forte di elementi come Mario Tontodonati (che di lì a poco esordirà in Serie A), vinse il proprio girone totalizzando 44 punti e arrivò seconda nel
girone finale dietro alla Fiumana.
La storia del Pescara calcio
L’anno successivo la squadra, esordiente in Seconda Categoria, sfiorò la promozione venendo superato dal Vicenza alle ultime giornate. Nella stagione 1976/77, con alla guida Giancarlo Cadè, chiamato dal nuovo presidente Armando Caldora, il Pescara concluse il campionato al secondo posto con 49 punti, alla pari di Cagliari e Atalanta, rendendo quindi necessari gli spareggi per decretare le due promosse. Grazie a due pareggi a reti inviolate con Cagliari e Atalanta, il Pescara si classificò secondo nella graduatoria ottenendo così la promozione, la prima in Serie A per il club adriatico, che non vide la salvezza nella stagione seguente.
Il ritorno in massima serie degli abruzzesi fu immediato: nella stagione 1978/79, che vide un ennesimo cambio alla presidenza con l’arrivo di Gianni Capacchietti, il Pescara allenato da Antonio Angelillo, raggiunse alla penultima giornata il Monza e lo sconfisse nello storico spareggio di Bologna per 2-0 (con un goal di Pavone al 40’ e un autogoal di Giusto su tiro di Nobili al 61’) con
l’affluenza record dei tifosi biancazzurri che giunsero da Pescara in circa 40.000 unità. Nell’estate del 1986, a causa della radiazione per fallimento del Palermo, la squadra fu ripescata in Serie B. Al posto di Catuzzi fu assunto Giovanni Galeone, allenatore emergente proveniente dalla Spal. La squadra, allestita per affrontare la Serie C1 si trova, contro tutti i pronostici, a giocare un
campionato di vertice pur avendo una rosa non molto ampia e piuttosto giovane. Il modulo adottato da Galeone è un 4-3-3 a zona. Il Pescara di Galeone sorprese tutto il calcio italiano per la qualità di un gioco offensivo e divertente, basato sull’innovatività, aggiudicandosi il soprannome “calcio-champagne”.
La storia del Pescara calcio: i successi
Il 21 giugno 1987 il Pescara conquistò la Serie A classificandosi al primo posto alla pari con il Pisa. La formazione conquistò la massima serie, sconfiggendo in un gremito Stadio Adriatico il Parma di Arrigo Sacchi e ottenendo anche il maggior numero di vittorie di tutta la Serie B. Il miglior attacco della categoria era quello del Pescara, con 43 reti realizzate. Il centravanti Rebonato diventerà capocannoniere del campionato di Serie B 1986/87 con 21 gol (di cui nessuno realizzato su rigore).
Dopo 3 stagioni il Pescara tornò in Serie A con Galeone in panchina al termine del campionato 1991/92, classificandosi secondo dietro al Brescia. La squadra retrocederà al termine della stagione.
L’ultima vittoria fu il 5-1 sulla Juventus alla penultima giornata del campionato. Nel dicembre 2008, a causa di pesanti debiti societari, il club viene dichiarato fallito dal tribunale civile cittadino e il nuovo sodalizio fremeva per un rapido ritorno in Serie B. I risultati iniziali
portarono gli abruzzesi nelle primissime posizioni, che mantennero fino al termine della stagione. Ai play-off è sfida alla rivale di sempre Verona: nella finale di ritorno a Pescara, dopo un 2-2 nella gara di andata al Bentegodi di Verona, sono i padroni di casa a imporsi con una rete di Ganci e a poter così festeggiare la promozione. Per la stagione 2011/12, visto il passaggio al Lecce di mister Di Francesco, la guida della squadra viene affidata a Zdeněk Zeman, fortemente voluto dal presidente Giuseppe De Cecco. La prima di campionato vede i biancazzurri ospiti di un Verona voglioso di riscattare quanto successo due anni prima ai play-off che hanno sancito il ritorno in
cadetteria degli abruzzesi. Ma per la prima volta nella sua storia il Pescara vince al Bentegodi.
Nella prima parte di stagione la squadra veleggia stabilmente nelle prime quattro posizioni della classifica. Il Pescara trova la svolta nella partita col Padova vincendo 6-0 in trasferta e comincia una vera e propria marcia trionfale che lo porterà il 20 maggio, a seguito della vittoria per 1-3 allo Stadio Luigi Ferraris di Genova contro la Sampdoria, a festeggiare il ritorno in Serie A dopo 19
anni (con una giornata di anticipo), facendo esplodere in festa una città intera e i suoi tifosi. In questo campionato la squadra è riuscita a segnare l’incredibile somma di 90 gol in 42 partite (più di 2 a incontro), a sole 5 reti dal record assoluto, appartenente alla Spal e risalente al campionato 1949-50. Il tridente d’attacco titolare, formato da Ciro Immobile (capocannoniere con 28 gol),
Lorenzo Insigne (18) e il capitano Marco Sansovini (16) risulta essere uno dei più prolifici di
sempre in Serie B con ben 57 reti totali. Il 16 maggio 2015, dopo qualche anno di discreti risultati,
alla quarantunesima e penultima giornata, la sconfitta contro il già retrocesso Varese costa la
panchina a Baroni.
La storia continua
La squadra, nona in classifica a due punti dagli spareggi promozione, viene affidata al tecnico della Primavera Massimo Oddo, che eredita la panchina che fu anche del padre Francesco negli anni Novanta. Si tratta del primo caso nella storia del calcio professionistico italiano in cui padre e figlio abbiano allenato la stessa squadra. La vittoria contro il Livorno consente di concludere il campionato in settima posizione e centrare una insperata qualificazione ai play-off. Giunto alla doppia finale contro il Bologna, conclusasi con due pareggi (0-0 e 1-1), sono i felsinei ad andare in Serie A per il miglior piazzamento in classifica. I play-off diventeranno benigni solo 12 mesi più tardi quando i giovani e spregiudicati biancazzurri trionferanno nella finale play-off sul Trapani,
trascinati da un Gianluca Lapadula formato maxi, con 30 gol in campionato. Il Delfino torna così in Serie A ma ci rimane un solo anno prima di tornare in B.
A seguito della retrocessione nella serie cadetta, segue anche quella in Serie C nel 2021.
Nell’annata appena conclusa, la società pescarese (con Zeman in panchina) ha cercato di centrare la promozione in B ma si è dovuta arrendere nella semifinale playoff contro il Foggia.
Damiano Mazzoni