Nulla da fare per la ricercatrice. È morta dopo quattro giorni di sofferenze a causa delle gravi ustioni riportate sul 90 per cento del corpo. Maria Vittoria Prati, questo il nome della donna, è rimasta vittima di un incidente dopo che l’auto – un prototipo – su cui viaggiava ha preso fuoco giovedì 22 giugno sulla tangenziale di Napoli.
La ricercatrice, di 66 anni, viaggiava insieme a un laureando 25enne. Il giovane è stato ricoverato all’ospedale Caldarelli, insieme alla ricercatrice, dove è stato sottoposto a un evento chirurgico. La prognosi a tutt’oggi rimane ancora riservata.
Chi era Maria Vittoria Prati, la ricercatrice morta
Maria Vittoria Prati era considerata un nome di riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi. Da 30 anni lavorava all’istituto motori del Cnr di Napoli, come ingegnere. Prati e il giovane laureando stavano testando un’auto sperimentale ad alimentazione ibrida (gasolio più energia da un pannello solare).
Sul caso la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta, per ora contro ignoti. Per le indagini è stata sottoposta a sequestro un’auto-prototipo identica a quella esplosa, da sottoporre all’esame dei periti insieme ai resti dell’incidente.