Dal carcere si dovrebbe uscire migliori ma per molti non è così. Allo scopo di restituire dignità e prospettive di reinserimento nella società sono in arrivo 3 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo 21/27 per finanziare percorsi di formazione rivolti a detenute e detenuti, anche minori, nei penitenziari toscani.
È la dotazione finanziaria di due avvisi regionali rivolti agli organismi formativi accreditati e alle imprese attive sul territorio regionale. Per i progetti dedicati alle persone maggiorenni sono stati stanziati 2 milioni e 126mila euro, mentre per quelli dedicati alle utenti e gli utenti della giustizia minorile circa 1 milione di euro.
Il programma della Toscana per la dignità di tutti i cittadini
“I percorsi, sia di gruppo che individuali, permetteranno di acquisire gratuitamente quelle competenze utili per favorire l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro, promuovendo una effettiva integrazione sociale e contrastando povertà, esclusione e rischio di recidiva”, spiega l’assessore alla formazione e al lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini.
“In questi ultimi anni – prosegue – la Regione ha messo in campo vari percorsi formativi per l’inserimento o il reinserimento lavorativo delle persone detenute perché crediamo, come ci dice la nostra Costituzione, che il lavoro sia un diritto e debba esserlo per ogni persona. Adesso vogliamo potenziare e rendere strutturale questo nostro impegno. Il lavoro è dignità e nessuno, nessuna, deve restare escluso”. E questi corsi di formazione sono un primo importante passo.
Stefano Bisi