I seggi si sono chiusi alle ore 15 registrando un’affluenza di quasi il 48%, sono circa 4 punti percentuali in meno rispetto a 5 anni fa, anche in Molise il germe dell’astensionismo attecchisce. Nella piccola regione d’Italia, infatti, si votava ieri ed oggi per rinnovare il Consiglio Regionale e la presidenza. È bastata un’oretta di spoglio per far emergere un trend diventato, via via, sempre più marcato. Il centrodestra ha vinto nettamente: il nuovo presidente della Regione Molise sarà Francesco Roberti, già Sindaco di Termoli e Presidente della Provincia di Campobasso, che viene accompagnato al successo da una coalizione che vede i partiti di centrodestra uniti. Decisamente staccati gli sfidanti. In primis Roberto Gravina, candidato della coalizione progressista, e poi anche il civico indipendente Emilio Izzo.
Risultato elezioni Molise: centrodestra a valanga
Dopo oltre 90 sezioni scrutinate il quadro è il seguente: supera il 60% e Roberto Gravina resta sotto il 40%. 2% ad Emilio Izzo. Un gap che, se confermato, metterebbe liste di centrodestra di sperare nel premio di maggioranza. Il quale, in base alla legge elettorale, si sblocca con il toccare del 60%. Si configurerebbe, dunque, un Consiglio Regionale a forte trazione centrodestra: sarà, a meno di clamorosi controsorpassi, una maggioranza bulgara.
Gravina riconosce la sconfitta
Roberto Gravina, dalla sua sede elettorale di Campobasso commenta il risultato fin qui ottenuto che lo vede perdente nel confronto con il candidato di centrodestra Francesco Roberti. Le sue parole: “Evidentemente – risponde ai giornalisti – il centrodestra ha costruito un’alleanza che ha funzionato di più e che al momento vede in modo chiaro la sua vittoria”.
Centrodestra irriducibile, campo largo non decolla
L’esito non è ancora ufficiale ma abbastanza emblematico di un trend che, se confermato, offrirebbe almeno due chiavi di lettura. La prima è l’irriducibilità del centrodestra che continua a sfondare nonostante la scomparsa di Silvio Berlusconi e nonostante qualche leggero patema all’interno della maggioranza di governo (dai ritardi sul PNRR passando per il Mes fino alla grana Santanché) confermando che è ormai superato il vecchio problema relativo alle scelte errate dei candidati. La scelta caduta su Roberti ne è riprova: esperienza e certezza di chi ha già fatto parte della classe dirigente interna alle istituzioni della Regione. Dall’altra bisognerebbe registrare il primo ko della neo(ri)nata intesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. I due partiti, sotto la spinta forte di Elly Schlein, hanno avviato un nuovo dialogo volto a ricostituire il campo largo. Il Molise, in questo senso, doveva rappresentare un primo test per misurare l’asse. Al momento, si tratterebbe di un esperimento non riuscito. Sconfitta nella sconfitta per Giuseppe Conte che, per la prima volta, era riuscito ad imporre un candidato sul PD: Roberto Gravina, pentastellato di lungo corso e già Sindaco di Campobasso. Una scelta che non ha pagato: i cittadini e le cittadine del Molise hanno preferito restare a destra.