“Tutti pensavamo, forse ci eravamo un po’ illusi, che i risultati delle squadre italiane avrebbero dato un appeal”. La considerazione, amara, di Gabriele Gravina, presidente della Figc, è fatta analizzando le difficoltà che la Lega di A sta trovando nella vendita dei diritti tv del prossimo quinquennio, dal 2024 al 2029, ad un prezzo considerato competitivo. Le tre finali europee conquistate da altrettante squadre della Serie A si pensava avrebbero potuto agevolare questa cessione, a quanto pare non è così e il numero uno della Federazione, che oggi ha tenuto il Consiglio Federale, ha analizzato la situazione. “La domanda che ci dobbiamo porre sul made in Italy, che l’Italia ha perché ha una forza scolpita nella storia, è se sia giusta la qualità del prodotto che noi offriamo. Su questo probabilmente dobbiamo fare una riflessione su un progetto molto più ampio e complesso. Perché è chiaro che l’offerta debba essere direttamente proporzionale anche alla qualità del prodotto che viene messo sul mercato“. Migliorare il prodotto è necessario per aumentare i ricavi quindi, perché il calcio italiano si appoggia in gran parte dall’entrata offerta dai diritti televisivi, come ha confermato Gravina. “Noi viviamo all’80% sui ricavi collegati ai diritti tv. Dove il nostro mondo, quello legato alla Figc e tutte le componenti per caduta, siamo soci di minoranza, in base alla legge Melandri”.
Tutti pensavamo, forse ci eravamo un po’ illusi, che i risultati delle squadre italiane avrebbero dato un appeal. Noi viviamo all’80% sui ricavi collegati ai diritti tv. Dove il nostro mondo, quello legato alla Figc e tutte le componenti per caduta, siamo soci di minoranza, in base alla legge Melandri
Gabriele Gravina, “Il nostro calcio vive per l’80 percento sui ricavi dei diritti tv”
La legge a cui fa riferimento il numero uno della federazione, è del 2008 e per molti dirigenti sportivi è ormai fuori tempo e non in linea con i bisogni attuali dei club. Questo perché, secondo chi non è d’accordo, limitando la durata della detenzione dei diritti, non verrebbe permesso alle tv che fanno le offerte di fare degli investimenti importanti sulla Serie A. Quindi per molti le offerte sono limitate a causa anche del triennio di durata. E tutto questo porta dei limiti al calcio italiano, così la pensa Gravina. “Un danno alla Lega Serie A è un danno a tutto il sistema calcio. Noi non solo tifiamo ma vogliamo essere protagonisti in questo percorso. Siamo disponibili a discutere con la Lega di A assegnandogli delle Golden share e tutto quello che la Lega ritiene opportuno per migliorare la qualità di questo prodotto”.
Il presidente della Figc sulle offerte milionarie dall’estero ai giocatori italiani “Dispiace che si facciano scelte legate al denaro”.
Un altro problema che il calcio italiano si sta trovando ad affrontare, è l’incursione di offerte milionarie provenienti da paesi esteri. Offerte che fanno tentennare giocatori nati e cresciuti in Italia impoverendo il nostro campionato, soprattutto il presidente Gravina si riferisce alle tentazioni che arrivano dall’Arabia Saudita, ma non solo. “Dispiace che si possa seguire solo il flusso di denaro – le parole del numero uno della Figc – Si sta perdendo il radicamento al territorio e l’appartenenza ai club. C’è un mercato di soggetti che hanno voglia di veicolare sempre di più gli atleti, sganciandoli da impegni contrattuali a fronte di vantaggi economici. Questo fa saltare gli schemi. Il calcio, non essendo escluso dal fenomeno della globalizzazione, è soggetto a tensioni di mercato continue a livello internazionale”. Il riferimento del presidente può essere rivolto anche al caso Tonali, il capitano del Milan che per questioni economiche ha lasciato il suo club e l’Italia. Tutto questo non è il massimo per il campionato italiano, ma in questo momento storico anche i maggiori club nazionali non possono contrastare certe offerte che arrivano dall’estero. “Per uno come me che ama la dimensione del mondo diversa da quella economica – ha detto Gravina – e che è quella che ci sta dando forza di progettualità in questo periodo, è chiaro che questo non è un percorso che condivido, ma purtroppo bisogna tenerne conto.
Dispiace che si possa seguire solo il flusso di denaro. Si sta perdendo il radicamento al territorio e l’appartenenza ai club.
I complimenti del numero uno della federazione alla nazionale U21
Nella stessa occasione Gravina ha fatto i complimenti all’Under 21 che sta andando avanti nel percorso dell’europeo di categoria ed è tornato sulla questione Var, che verrà introdotto nella fase eliminatoria, dopo gli errori arbitrali che hanno caratterizzato la partita degli azzurrini con la Francia. “L’idea di inserirlo già c’era – ha spiegato il presidente federale – andava solo sollecitata. Io mi sono permesso di fare delle considerazioni e delle riflessioni con gli organi competenti ma non c’è stata nessuna trattativa, solo l’esposizione di alcune riflessioni”.