Negli ultimi tempi, i monumenti storici e i siti del patrimonio mondiale in Italia hanno subito danni a causa del vandalismo dei turisti. Uno degli incidenti più recenti ha coinvolto un turista che ha inciso un messaggio, il nome della ragazza, sulle mura del Colosseo utilizzando un mazzo di chiavi. Un atto d’amore? Non proprio. Questo atto di vandalismo, filmato da un altro turista e successivamente divenuto virale, ha sollevato numerose preoccupazioni riguardo alla protezione e alla preservazione dei monumenti storici italiani. Ma quali sono le conseguenze dello sfregio dei monumenti storici e delle opere d’arte? Ecco le novità di legge in materia.

Sfregio monumenti: Colosseo ancora vergato da un turista vandalo

Il messaggio inciso sulle mura del Colosseo, un nome inciso in un atto di “amore eterno”, è solo l’ultimo di una serie di atti di vandalismo che hanno colpito il monumento storico. Nonostante la presenza di biglietteria e vigili urbani nelle vicinanze, nessuno è intervenuto per impedire il gesto.

La reazione pubblica a quest’atto di vandalismo è stata di condanna, con la direttrice del Colosseo, Rossella Rea, che ha dichiarato:

Non puoi scrivere su un muro storico, è assolutamente vietato. Il Colosseo è un monumento magnifico e simbolico.

Gli atti di vandalismo non si limitano al Colosseo. Solo due giorni prima, un turista argentino di 32 anni ha fatto volare un drone all’interno dell’area archeologica, contravvenendo al divieto assoluto di sorvolo, e ora rischia una multa. Tra l’altro si tratta quasi di un déjà-vu, perché già l’anno scorso un turista argentino aveva fatto schiantare un drone contro un palazzo storico della capitale.

La reazione sdegnata del ministro Sangiuliano

In risposta a questi atti di vandalismo, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha espresso il suo sdegno, sottolineando l’importanza di salvaguardare i luoghi storici come il Colosseo.

Reputo gravissimo, indegno e segno di grande inciviltà che un turista sfregi uno dei luoghi più celebri al mondo, un patrimonio della storia come il Colosseo, per incidere il nome della sua fidanzata. Spero che chi ha compiuto questo gesto all’Anfiteatro Flavio, venga individuato e sanzionato secondo le nostre leggi.

Sfregio monumenti: cosa dice la legge italiana

Le leggi italiane puniscono severamente tali atti, con multe che possono arrivare fino a 18.000 euro. Chi causa danni a fontane, monumenti o quadri può rischiare la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa da 1.500 a 10.000 euro.

Introdotto il nuovo reato di furto di bene culturali, per il quale sono previsti da 2 a 6 anni di reclusione, mentre per i reati nei confronti di opere d’arte, in particolare ricettazione e riciclaggio, è prevista una reclusione da 10 a 14 anni.

Le pene possono ulteriormente peggiorare in caso di aggravanti: queste ultime possono scattare di fronte a devastazioni o saccheggi di musei, aree archeologiche e opere artistiche.

Sanzioni più dure previste dal recente disegno di legge

Inoltre, con l’obiettivo di tutelare ulteriormente il patrimonio culturale e artistico del nostro Paese, il Consiglio dei Ministri ha di recente approvato un disegno di legge, introducendo nuove disposizioni per ciò che concerne la “distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”.

Le nuove regole introducono nuovi reati e prevedono pene più severe per chi danneggia monumenti, opere d’arte o bellezze naturali in Italia. Il disegno di legge, che richiede l’approvazione del Parlamento, intende inasprire le attuali pene, prevedendo una sanzione da 10.000 a 40.000 euro per chi imbratta beni culturali o paesaggistici, che sale a 60.000 euro per chi li distrugge.

Inoltre, il disegno di legge propone un aumento della pena detentiva da 1 a 5 anni per chiunque distrugga, deturpi o imbratti monumenti, opere d’arte o altri beni di importanza storica o artistica. Nel caso di reati commessi all’interno di un luogo di interesse storico o culturale, come il Colosseo, la pena può arrivare fino a 7 anni di reclusione. La nuova normativa prevede inoltre sanzioni pecuniarie da 50.000 a 100.000 euro per l’uso illegale di droni in aree protette.

Per coloro che commettono reati di vandalismo di gruppo, le pene saranno ulteriormente aumentate. Questo intervento legislativo mira a scoraggiare in modo significativo i comportamenti rischiosi e irresponsabili che possono danneggiare o deturpare i preziosi siti del patrimonio culturale italiano.