I membri di Unhcr hanno premiato, lunedì 26 giugno 2023, Amazon Italia per il suo “Welcome-Working for refugee integration” del 2022: alla società è stato riconosciuto l’impegno dimostrato nel sostegno nei confronti dei propri lavoratori rifugiati. Si tratta di uomini e donne che hanno lasciato il loro Paese per i più svariati motivi e hanno cercato e trovato sostegno proprio in questa azienda.
Lavoratori rifugiati: il premio per Amazon Italia
Il riconoscimento arrivato in questa giornata da parte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), di fatto, riconosce alla famosissima azienda di e-commerce l’importanza dekla dedizione e l’impegno dimostrato nel promuovere interventi specifici per l’inserimento di rifugiati all’interno dei suoi ambienti di lavoro. Ma non solo.
Uhcr si è complimentata con l’azienda anche per le iniziative svolte per diffondere una cultura di maggiore inclusione e maggiore equità tra i lavoratori stessi. Secondo il premio di oggi, lunedì 26 giugno 2023, Amazon Italia si è insomma data da fare per evitare varie forme di discriminazione sul luogo di lavoro.
Nel corso di questi ultimi anni, come emerge dai dati, sono stati oltre 200 i profughi che hanno trovato un lavoro proprio in Amazon Italia. Essi provengono da tanti e diversi paesi, 31 in tutto. Si va dalla Nigeria, al Pakistan, dalla Gambia all’Ucraina.
Unhcr ha voluto premiare così la società, a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata mondiale del rifugiato. E non è finita qui. Non molto tempo fa Amazon ha annunciato di impegnarsi ad assumere ulteriori 5mila lavoratori rifugiati in Europa entro i prossimi tre anni. Poi altri 5mila negli Stati Uniti d’America entro il 2024.
Le dichiarazioni di Lorenzo Barbo (ad Amazon Italia Logistica)
A commentare il riconoscimento arrivato oggi da niente di meno che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati è Lorenzo Barbo, amministratore delegato Amazon Italia Logistica. Secondo Barbo il premio non ha solo un significato univoco, ma anzi esso è “duplice”.
Da un lato dimostra la volontà della società di combattere i pregiudizi nei confronti dei richiedenti asilo e dei rifugiati che si trovano in Italia. Dall’altro conferma la loro assunzione di responsabilità nella costruzione di una società più sensibile e più attenta a questa categoria di persone.
Ecco le dichiarazioni di Lorenzo Barbo di oggi, lunedì 26 giugno 2023
Questo riconoscimento ha per noi un duplice significato: da una parte testimonia la nostra adesione a un modello di società inclusiva in cui siamo impegnati a prevenire e combattere pregiudizi nei confronti dei richiedenti asilo e dei beneficiari di protezione internazionale. Dall’altra conferma la nostra assunzione di responsabilità nella costruzione di una società più sensibile ai bisogni di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerra, conflitti e persecuzioni.
Le scelte dietro all’assegnazione del premio
I motivi per cui gli esperti di Unhcr hanno deciso di premiare Amazon Italia sono diverse. In primo luogo essi hanno riconosciuto l’equità nel trattamento retributivo tra lavoratori rifugiati e non. Poi hanno notato le varie iniziative messe in atto negli ultimi quattro anni. Ad esempio è stato messo in luce un progetto di inserimento che è stato fatto a Vercelli, oppure quello che ha riguardato l’inclusione di rifugiati ucraini a Passo Corese.
Per quanto riguarda il centro di distribuzione di Vercelli, non tutti sanno che nel 2019 Amazon ha dato vita ad un’iniziativa pilota in collaborazione con Fondazione Adecco. Lo scopo era ed è anche ora quella di creare dei programmi di inclusione lavorativa rivolto proprio ai rifugiati che si trovano in Italia. Per quanto riguarda invece il secondo progetto, si nota che nel 2022 l’azienda ha ampliato i propri orizzonti verso candidati di nazionalità ucraina nell’area della provincia di Rieti.
Unhcr: “Promuovere percorsi di integrazione per lavoratori rifugiati”
Anche Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, ha commentato il premio di oggi. Nello specifico, ha affermato:
Ci sono alcuni fatti concreti alla base del successo di Welcome. Innanzitutto le imprese italiane hanno costante bisogno di forza lavoro e tantissimi fra i rifugiati che arrivano nel nostro Paese hanno le competenze che il mercato richiede.
E ancora ha continuato ha affermato che oggi il mondo delle aziende sembra voler coinvolgere sempre di più persone di diversa nazionalità e promuovere progetti di integrazione.
Al contempo, in piena sintonia con lo spirito del Global Compact, il mondo delle aziende è sempre più pronto a svolgere un ruolo attivo nel promuovere i percorsi di integrazione ed è ormai pienamente consapevole che i rifugiati portano con sé talenti e abilità che generano sviluppo economico a beneficio di tutta la comunità.
Infine Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, ha concluso:
La nostra economia e più in generale la società nel suo complesso hanno bisogno del loro contributo, anche nella prospettiva di una maggiore sostenibilità delle politiche sociali, dei sistemi sanitari e delle pensioni.