Ha declinato l’invito di salire sul Titan per la spedizione alla scoperta del Titanic organizzata da Ocean Gate Expeditions anche Mr Beast, lo youtuber americano con oltre 160 milioni di iscritti noto per le sue challenge online. Come lui, dopo l’implosione del sommergibile e la morte delle cinque persone a bordo, sono stati tanti i vip ad uscire allo scoperto, dicendo di aver rifiutato di prendere parte ai viaggi per paura.

Titan, il tweet di Mr Beast dopo l’implosione: “Avrei potuto esserci anch’io”

Famoso per le sfide estreme che propone su Youtube – le stesse che, a loro dire, avrebbero ispirato i contenuti web del canale The BorderLine, rimasto coinvolto, di recente, nel tragico incidente di Casal Palocco -, Mr Beast, che ha all’attivo 160 milioni di iscritti, avrebbe potuto essere tra coloro che, negli scorsi giorni, hanno perso la vita a bordo del Titan, il sommergibile partito dall’isola canadese di Terranova alla volta del relitto del Titanic, situtato nell’Oceano Atlantico a una profondità di circa 3.800 metri, imploso a causa della pressione.

In un tweet pubblicato nelle scorse ore, lo youtuber ha infatti fatto sapere di essere stato invitato a partecipare alla spedizione e di aver rifiutato perché “spaventato”. Ad accompagnare il testo c’è uno screenshot – inviatogli da un amico dopo la tragedia – della proposta ricevuta appena un mese prima:

Alla fine di questo mese andrò sul Titanic in un sottomarino. La squadra sarebbe entusiasta di averti con sé. Sono sicuro che anche tu sarai il benvenuto.

La “squadra” contava cinque membri: l’imprenditore britannico Hamish Harding, non nuovo a spedizioni di questo tipo (era già stato sullo spazio e in visita alla Fossa delle Marianne, il punto più profondo della superficie terrestre, nel Pacifico); l’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet; il fondatore e Ceo della compagnia organizzatrice del viaggio, Stocton Rush; l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, salito a bordo del sommergibile per fare contento il papà, nonostante le reticenze. Il costo del biglietto? 250mila dollari ciascuno.

Gli altri vip che hanno detto “no” al viaggio

Oltre a Mr Beast, negli scorsi giorni sono stati tanti i vip ad esporsi, dicendo di essere stati invitati ma di aver rifiutato di prendere parte alla spedizione perché spaventati dal rischio (rischio messo in luce più volte dagli esperti, che avevano negato al Titan l’apposita certificazione). Tra loro c’è l’uomo d’affari di Las Vegas Jay Bloom che, intervistato da alcuni giornali locali, nelle scorse ore ha dichiarato:

Ogni volta che vedo una foto delle persone che hanno perso la vita in questo tragico evento, guardo la foto del padre e del figlio che hanno sostituito me e mio figlio e penso a quanto facilmente, ma per grazia di Dio, quella avrebbe potuto essere la nostra foto al telegiornale. È davvero sconfortante.

Come lui, a declinare l’invito sarebbe stato anche l’attore e documentarista Ross Kemp che, attraverso il suo agente, ha fatto sapere di aver preso questa decisione perché qualcuno li aveva avvisati del fatto che “non era un’imbarcazione sicura”. In effetti, prima di salirci su, i viaggiatori erano obbligati a firmare una liberatoria con cui, in sostanza, accettavano i rischi che avrebbero corso immergendosi, come se la società volesse in qualche modo lavarsene le mani.

La Guardia Costiera statunitense ha aperto un’indagine per fare luce sull’accaduto e capire con esattezza cosa abbia provocato l’implosione del Titan. Intanto, chi in passato ha preso parte a una delle spedizioni dell’Ocean Gate sostiene ora che non lo farebbe mai più.

Il disastro (la morte, ndr) faceva parte del pacchetto,

ha commentato Mike Reiss, produttore della celebre serie The Simpson, salito sul sommergibile nell’agosto del 2021 con l’idea che avrebbe anche potuto non fare ritorno.