La nuova Ztl di Roma è diventata un argomento caldo di discussione nelle ultime settimane, con le tante proteste che hanno portato anche a scontri istituzionali tra il Comune e la Regione Lazio. In questo scenario si è inserito un Comitato giuridicamente costituito che sta raccogliendo delle firme per la petizione “No alla ZTL”. Un grande successi per l’iniziativa costituita lo scorso 25 maggio e che in poche settimane ha superato la quota delle 8 mila firme moltiplicando i punti di raccolta. TAG24 ha intervistato Enrico Ingami, presidente del Comitato per il No.

Nuova ZTL Roma 2023, l’intervista video al presidente del comitato per il no Enrico Ingami

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Enrico Ingami è raggiante quando parla della petizione per di No alla ZTL 2023 allargata a tutta la fascia verde nel comune di Roma, infatti è il presidente dell’unico comitato giuridicamente costituito e che sta ottenendo in pochissimo tempo grandi risultati: “Vogliamo continuare su questa strada, la petizione sta diventando virale nei quartieri siamo arrivati a oltre 8 mila firme. Abbiamo aperto circa 200 punti raccolta con volontari che si stanno adoperando per fermare tramite la petizione questo scempio”.

La nuova ZTL 2023 di Roma viene vista come un’operazione coercitiva, per questo incostituzionale: “Purtroppo il Comune di Roma l’ha messa in atto per intrappolare i cittadini tramite dei varchi elettronici che contabilizzeranno il passaggio di tutti all’interno dell’attuale fascia verde dell’anello ferroviario. I cittadini non in regola con la vettura prenderanno 163 euro di multa la prima volta, 560 la seconda e addirittura la sospensione della patente la terza. Sono norme coercitive che possono nuocere anche all’economia”.

Il silenzio delle istituzioni di Roma Capitale è assordante a partire dal sindaco Roberto Gualtieri, la mancanza di dialogo è totale secondo quanto denuncia Enrico Ingami: “Io e altri membri del comitato abbiamo potuto incontrare Patané andando più di una volta nei vari municipi, abbiamo tentato di parlarci ma fa orecchie da mercante”, sorride con amarezza specificando come le ultime concessioni annunciate sono altamente insufficienti: “Ultimamente stanno aprendo a delle trattative, ma non ci piacciono perché ci danno le briciole ma noi non siamo piccioni bensì cittadini. Prima bisogna risolvere il problema dei trasporti e le cose più urgenti, per poi pensare in futuro a fare qualcosa del genere. Gli eco incentivi promessi non sono garanzia che l’eventuale adeguamento della macchina sarà sufficiente. La sensibilità dei cittadini scatenatasi con questa petizione dimostra come non vogliano la ZTL”.

Perché il comitato dice no alla nuova ZTL di Roma e cosa accadrà a novembre per entrare nella fascia verde

Enrico Ingami sottolinea come tutta l’operazione della nuova ZTL allargata di Roma che scatterà nei prossimi mesi del 2023 sia basata su dei dati non veritieri: “Noi contestiamo il metodo coercitivo, ma anche i particolari perché si basa su dei dati non realistici. Gualtieri ha preso l’Arpa come dati per l’inquinamento ma sono i dati del 2010, mentre se si analizza dal 2018 a Roma non ci sono stati sforamenti tranne un unica volta a Viale Marconi”, poi denuncia come lo scarica barile dell’amministrazione capitolina non sia più credibile “L’Europa non dice di bloccare le automobili ma di dover lavorare sugli inquinamenti delle città. Iniziamo a lavorare sugli uffici pubblici che hanno le caldaie a gasolio o sull’inquinamento di mezzi pubblici che spesso rientrano rotti dopo un’ora. Abbiamo chiesto di partecipare ad un tavolo di confronto in quanto unico comitato giuridicamente costituito”.

Lo step più imminente e che segnerebbe uno spartiacque decisivo arriverà il prossimo inverno: “La fatidica data è quella del 1 novembre 2023 quando dovrebbero iniziare ad accendersi i varchi elettronici per entrare nella fascia verde. Loro andranno avanti per cercare di portare avanti questa idea malsana evitando di retrocedere per pura demagogia, non si rendono conto di aver già fatto una brutta figura”, con la nuova ZTL che rischierebbe anche di rendere inutilizzabili diversi parcheggi di scambio per chi usufruisce del trasporto pubblico: “Questo è un paradosso che dimostra la mancanza di studio ed intelligenza con cui è stata fatta la nuova ztl fascia verde: un parcheggio è a Saxa Rubra per 2 km all’interno quindi prendi la multa, poi prendi il treno e la sera quando esci prendi un’altra multa”.

In molti sottolineano come la soluzione potrebbe essere un Eco-Pass a pagamento sul modello di quanto fatto a Milano, ma il comitato No alla ZTL non è d’accordo: “Non è un buon paragone, la ZTL totale è grande come quella del Centro Storico che non discutiamo e che va mantenuta. Lì hanno mezzi pubblici da fantascienza rispetto ai nostri, qui non c’è la metropolitana o è rotta. Le scale mobili sono rotte, a Milano ci sono mezzi efficienti ed è una città grande quanto uno dei Municipi di Roma. Il Comune paragona la Capitale a Londra, ma non è un paragone quello con una città che ha 11 linee di metro”.

I prossimi passi e il no ai partiti per politicizzare l’iniziativa

Enrico Ingami sottolinea gli impegni nell’immediato futuro per il comitato che si batte contro la nuova ZTL di Roma: “Una volta chiusa la raccolta firme questa verrà presentata in Comune, che ha l’obbligo di riceverci senza presentare emendamenti. Noi chiederemo di ritirare i varchi elettronici coercitivi, se loro non accetteranno il volere dei loro elettori passeremo a richiedere un referendum civico. Se facessero una nuova delibera andremo fino al TAR”, poi l’avvertimento a chi sta provando in queste settimane a farsi pubblicità grazie alla loro iniziativa civica: “Noi siamo apartitici, non apolitici. Stiamo facendo la politica dei cittadini nella sua più alta forma, ma non vogliamo nessun partito all’interno. A noi interessa solo il fatto della ZTL, condanniamo quello. Se qualcuno provasse a salire sul carro noi non lo permetteremo, già è successo perché chi vuole fare la buona politica può farla nelle aule altrimenti è propaganda. Chi si è avvicinato? Tutti tranne il PD, anche partiti e movimenti piccolissimi tutti ci hanno contattato”.

Le parole di Patané nelle ultime ore, Roma Capitale va avanti

Nelle ultime ore sono arrivate anche nuove dichiarazioni da parte dell’assessore Patané a New Sound Level , che non lasciano ben sperare su un risvolto positivo per la nuova ZTL 2023:

“È normale che ci siano proteste e critiche nei grandi momenti di cambiamento come sta succedendo in tutte le grandi città che stanno introducendo o hanno introdotto le zone a basse emissioni. È evidente che dobbiamo tentare di capire rispetto alle norme regionali che ce lo hanno imposto come trovare equilibrio tra transizione ecologica e giustizia sociale ed è quello che abbiamo tentato di fare con le modifiche che abbiamo pensato e portato nel tavolo tecnico con la Regione Lazio”.

Poi sottolinea come delle novità potrebbero arrivare già a luglio, ma ribadendo come sia necessario dare a Roma una svolta green entro il 2030:

“Credo che entro luglio la Regione quindi l’Arpa e quindi gli organi tecnici della regione, possano avere il tempo di valutare queste proposte che abbiamo introdotto e dirci se possono rispondere all’esigenza di ridurre i due inquinanti più importanti cioè PM10 e il biossido d’azoto. Siamo obbligati a fare di Roma una città green entro il 2030, siamo tra le cento città che devono raggiungere la neutralità climatica quindi abbiamo sette anni e mezzo per attuare tutta una serie di riforme che ci portino ad emissioni zero”.