Per chi è appena entrato nel mondo del lavoro, ma anche per chi può vantare un’esperienza più longeva, leggere la busta paga 2023 non è sempre molto semplice, né tantomeno intuitivo.
Ci sono alcune voci fisse e altre variabili, l’importo dello stipendio lordo e di quello netto, le ferie e le detrazioni e molto altro ancora. Insomma, la busta paga può essere tranquillamente definita come una sorta di resoconto che il datore di lavoro deve consegnare ogni mese al lavoratore dipendente.
Per chi fosse ancora alle prime armi e per tutti coloro non molto in gamba nella lettura di questo documento, spieghiamo passo passo e voce per voce come si legge la busta paga 2023.
Busta paga 2023
La busta paga è un documento che il datore di lavoro deve consegnare obbligatoriamente al lavoratore dipendente, per certificare la retribuzione spettante e le ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali che versa per suo conto.
In base alla Legge n. 4 del 1953, la busta paga è un documento obbligatorio e tutti dovrebbero essere in grado di leggerla e comprenderla, in quanto esprime, in termini economici, quali sono i rapporti che il lavoratore intrattiene con:
- Il fisco, per il versamento delle imposte;
- Il datore di lavoro, per la retribuzione;
- Gli enti previdenziali, per le trattenute Inps e Inail.
Il prospetto riporta tutta una serie di informazioni circa lo stipendio lordo e la retribuzione netta, ma riporta anche altre informazioni sulle ferie e sui permessi maturati dal lavoratore, detrazioni, premi e somme riconosciute una tantum. Con il taglio del cuneo fiscale, le buste paga subiranno qualche piccolo, ma significativo cambiamento dal mese di luglio.
I lavoratori dipendenti, per tutta una serie di motivi, dovrebbero essere in grado di leggere la propria busta paga, capire a cosa si riferiscono le voci, sapere quali sono le detrazioni spettanti e quali sono le modalità di calcolo.
Il prospetto deve essere firmato dal datore di lavoro, ma è sufficiente anche l’apposizione di una sigla oppure di un timbro. Quali sono gli elementi della busta paga?
- I dati del lavoratore;
- Inquadramento, livello contrattuale, data di assunzione ed eventuale data di fine del rapporto di lavoro, posizione Inps e Inail;
- Elementi fissi e continuativi della retribuzione;
- Scatti di anzianità;
- Somme a titolo di rimborso spese;
- Detrazioni fiscali;
- Trattenute;
- Indennità spettanti secondo il CCNL;
- Lavoro straordinario;
- Prestazioni ricevute da enti e istituti previdenziali.
Come leggere la busta paga
Il prospetto potrebbe essere diviso in tre parti: testa, corpo e piede. Si tratta di una divisione funzionale solo alla lettura del documento.
La testa è la parte superiore al documento, dove si trovano alcuni dati obbligatori:
- L’intestazione dei dati dell’azienda;
- L’intestazione dei dati del lavoratore.
Nel corpo, ovvero la parte centrale e corposa del documento sono presenti tutte le voci relative alla retribuzione, ovvero il corrispettivo spettante al lavoratore dipendente. Le voci economiche del prospetto possono essere divise in 4 gruppi:
- Elementi fissi della retribuzione;
- Parte variabile;
- Trattenute fiscali;
- Trattenute previdenziali.
Quel che potrebbe interessare i lavoratori, però, è la parte relativa alla retribuzione vera e propria che si compone di tre parti:
- Diretta;
- Indiretta;
- Differita.
La retribuzione diretta si riferisce a quella stabilita dal contratto collettivo nazionale di lavoro che viene erogata su base mensile. Nella parte della retribuzione diretta sono presenti la paga base, la contingenza, gli scatti di anzianità e i premi aziendali fissi.
La retribuzione indiretta spetta al lavoratore solo al verificarsi di alcuni casi stabilisti sempre nel contratto e dal CCNL: tredicesima e quattordicesima, ferie, festività e permessi.
Infine, della parte differita della retribuzione fanno parte gli emolumenti che si maturano nel tempo e che sono erogati sono in un secondo momento. Ci riferiamo al Tfr, la Trattenuta per il Fondo Pensione.
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