La crisi Honda tocca un’altra tappa al GP Olanda 2023. Questo dopo il forfait forza comunicato a Marc Marquez che ha dovuto saltare la gara sul circuito di Assen a casa degli ormai noti problemi fisici che sta accusando da inizio stagione. Lo spagnolo aveva mostrato una certa difficoltà tra prove libere, qualifica e Sprint Race. Quindi, la nuova visita medica sul pluri-campione del mondo e la comunicazione di non idoneità per correre. Detto questo, la Honda, nel GP di ieri, ha piazzato un solo pilota all’interno della top-10 e stiamo parlando di Takaaki Nakagami.
Crisi Honda, le parole di Puig sulla situazione Marquez
Un risultato che non può far piacere ad Alberto Puig, team manager HRC, il quale ha parlato in questa maniera della crisi Honda vista in questo weekend, ma più in generale in tutta l’attuale stagione:
Quale è stato l’errore? Ora si parla di errori perché siamo nella mer*a, ma abbiamo fatto anche cose buone. Guardando al passato nel 2020 Marquez si è infortunato e poi la pandemia è stata anche un ostacolo non indifferente per i nostri ingegneri, perché non potevano muoversi rapidamente tra l’Europa e il Giappone. Dovevano rimanere in Europa senza poter sviluppare la moto in Giappone e senza scambiarsi troppe informazioni. Nelle corse le differenze sono minime, e in un attimo perdi due decimi, poi quattro, e poi sei finito. Non credo che sia stato un momento particolare, ma una somma di coincidenze che ci ha portato qui.
Poi, la continuazione della sua analisi:
La verità è che non abbiamo ancora discusso la questione con il campionato e non spetta a noi decidere il regolamento del campionato. Se decideranno di farlo, sarà una loro decisione. Quello che posso dire con certezza è che a priori, come principio, come concetto, Honda deve fare una moto che funzioni meglio, non aspettare che il campionato la aiuti a far funzionare la sua moto. L’obiettivo ora è portare la moto ad un livello competitivo.
Quindi, la situazione di Marc Marquez più volte dato lontano dalla Honda:
Ognuno può fare quello che vuole, ma la Honda non è un’azienda che vuole tenere un pilota che non vuole stare qui. Direi che sì, Marc resterà con noi, ma lo dico sulla base del contratto.