Gianni Petrucci particolarmente piccato dopo la scelta di Paolo Banchero di vestire la canotta di Team USA anziché quella dell’Italia. Il presidente della Fip, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha voluto chiarire come in Federazione hanno accolto la notizia quasi improvvisa arrivata durante la giornata di sabato. Una comunicazione arrivata tramite agenzia di stampa americana, senza alcuna dichiarazione personale dello stesso Banchero.
Petrucci sulla scelta di Banchero, le parole del presidente della Fip
Petrucci ha quindi parlato in questa maniera della decisione definitiva del giocatore di Orlando:
Scelta legittima ma bastava una telefonata per comunicarcelo, invece l’abbiamo saputo dalle agenzie. Non siamo noi gli illusi, ho una cronologia di sue dichiarazioni. Intanto nel 2019 ha la sua famiglia voleva diventare italiana e noi l’abbiamo aiutata. Poi nel 2020 ha dichiarato che voleva aiutare l’Italia a qualificarsi per i Giochi di Parigi e in seguito che la sua intenzione era di giocare per la Nazionale se non in questa estate, in quella successiva. In ultimo il padre di Paolo ha scritto al nostro direttore generale Trainotti chiedendogli di aiutare la sua famiglia a venire in Italia
Questo il passaggio che chiarifica quali erano le speranze azzurre su Paolo:
Quando Paolo ha capito il suo valore all’interno dell’NBA è terminato l’aspetto romantico. Nei giorni scorsi è stato a Milano e, nonostante gli impegni presi dalla sua agenzia per incontrarci, ha evitato ogni contatto con il Poz. Questa scelta non la reputo un vero e proprio tradimento, visto che nello sport queste situazioni accadono e personalmente sono allenato, ma la considero una presa in giro. E aggiungo che grazie all’ottima organizzazione di MasterGroup e del suo direttore generale Antonio Santamaria era stato sviluppato un piano per investire sulla sua immagine in Italia. Chiudo qui citando Pirandello: ‘Esistono tante maschere e pochi volti’. Ho detto tutto.